Rosetti Marino ha archiviato il primo semestre 2021 con risultati negativamente condizionati dalla mancata acquisizione nel 2020 di nuovi lavori, a seguito del contemporaneo dilagare della pandemia Covid-19 e del crollo del prezzo del petrolio.
Il Valore della produzione è diminuito a 75,5 milioni, in calo del 33% rispetto ai 112,5 milioni dei primi sei mesi dello scorso anno.
A ciò si sono aggiunti l’aumento dei costi di produzione dovuto al dilatarsi dei tempi di esecuzione dei lavori, dei maggiori costi derivanti dal rispetto delle normative anti Covid-19, dal rincaro delle materie prime e degli importanti investimenti effettuati per lo sviluppo di nuovi prodotti sia nel settore navale che nel settore Energy.
L’Ebitda è risultato negativo per 33,8 milioni rispetto ai -14,9 milioni del primo semestre 2020, mentre l’Ebit ha aumentato la perdita operativa da 18,3 milioni a 37,9 milioni.
Il semestre si è chiuso con una perdita netta di 28,7 milioni, rispetto alla perdita di 17,1 milioni al 30 giugno 2020.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata a breve, comprensiva delle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, è positiva per circa 69 milioni contro i 65 milioni al 31 dicembre 2020 (negativa per 8,3 contro un saldo positivo per 20 milioni rispettivamente tenuto anche conto delle scadenze debitorie a medio/lungo termine).
La società evidenzia però la ripresa a dei mercati di riferimento anche delle società controllate estere – fermi da quasi 2 anni – che a livello di Gruppo hanno consentito l’acquisizione di nuovi ordini per 295 milioni e le cui ricadute positive si manifesteranno nei prossimi esercizi.
A seguito di tali acquisizioni, il portafoglio ordini è aumentano a 365 milioni dai 124 milioni al 31 dicembre 2020, di cui 327 milioni relativi al settore Energy, 22 milioni relativi al settore navale e 16 milioni relativi al settore Process Plants.
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