Visibilia Editore (Aim) – Valore della produzione a 1,9 mln nel 1H 2021

Visibilia Editore ha chiuso il 2020 con un valore della produzione pari a 1,9 milioni (-2,5% a/a).

Nello specifico, i ricavi da copie edicola sono ammontati a 708 mila euro (-13,7%; la flessione ha interessato principalmente le testate “Novella 2020”, sia in uscita singola che in banded con il settimanale “Visto”, e “Ciak”), i ricavi pubblicitari sono risultati pari a 923 mila euro (+7,7%), i ricavi da abbonamenti si sono fissati a 236 mila euro (-8,7%) e gli altri ricavi si sono attestati a 26 mila euro (+92,8%).

A livello di Ebitda il deficit è sceso a 209 mila euro (259 mila euro nel primo semestre 2020), grazie alla sostanziale stabilità dei costi operativi.

L’Ebit ha registrato una perdita in crescita a 488 mila euro (461 mila euro nel periodo di confronto), dopo avere contabilizzato ammortamenti in crescita a 230 mila euro (+28,9%) a seguito dei nuovi investimenti per la sede di Milano.

Il periodo è stato archiviato con una perdita netta di 550 mila euro (deficit di 506 mila euro nel primo semestre 2020), dopo avere contabilizzato maggiori oneri finanziari per 62 mila euro (+30,6%; perché nello stesso periodo dell’anno precedente erano state concesse delle moratorie per il Covid-19) e maggiori accantonamenti al fondo rischi per i debiti tributari (saliti da 23 mila euro a 49 mila euro).

Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 l’indebitamento finanziario netto è pari a 1,5 milioni (1,6 milioni a fine 2020), a seguito della diminuzione dei debiti verso le banche.

L’Ebitda e il risultato netto del primo semestre 2021 sono risultati inferiori rispetto al budget di periodo, principalmente a causa del manifestarsi di costi non previsti tra cui l’aumento delle ferie non smaltite nel periodo in questione, costi relativi a manutenzioni e traslochi per la nuova sede di Milano, maggiori ammortamenti per allineamento aliquote ammortamenti testate e un maggior accantonamento al fondo rischi per i debiti tributari.

Tali circostanze dovrebbero comportare il mancato raggiungimento dell’obiettivo, dichiarato in sede di approvazione del bilancio 2020, di una marginalità positiva a partire dal 2021, restando invece confermate le linee guida del piano industriale 2021-2023.

Tuttavia, la società ritiene di poter riassorbire parzialmente questi scostamenti nel corso del secondo semestre dell’anno alla luce delle seguenti circostanze:

• il buon andamento dei ricavi da vendita di spazi pubblicitari nei mesi di luglio-agosto che lasciano ben sperare anche per i rimanenti mesi dell’anno;
• la tenuta dei ricavi per copie edicola soprattutto dei mensili mentre per i settimanali è prevista una riduzione che si sta parzialmente cercando di attenuare riducendo le tirature;
• la tenuta dei ricavi per abbonamenti, di copie edicola estero e da vendita di copie digitali rispetto al piano industriale;
• a fronte del possibile aumento dei costi industriali connessi ad aumenti del costo della materia prima (carta) a partire da ottobre, la società cercherà di intervenire ove opportuno per cercare di rendere minimi questi possibili aumenti contrattuali riducendo ove possibile le tirature;
• per quanto riguarda i costi del personale la Società ha fatto uso della cassa integrazione, causa Covid-19, mentre stanno proseguendo le azioni per lo smaltimento del debito pregresso per ferie maturate e non godute dei dipendenti;
• riduzione dei costi fissi di struttura mediante efficientamento costi di natura edp, amministrativa, legale e di spese generali.

Vi sono quindi le premesse per una tenuta della situazione finanziaria, grazie al costante e progressivo miglioramento delle performances economiche caratteristiche della società, che potrà sviluppare il proprio “core business” concentrando le proprie competenze nello sviluppo delle attività editoriali delle testate in portafoglio, con l’obiettivo di tenuta dei ricavi in termini di copie vendute e di abbonamenti ed un incremento dei ricavi pubblicitari grazie alle capacità del management, seppure in un contesto di mercato ancora debole.