Mercati – Giornata all’insegna delle vendite, Milano a -0,6% con petroliferi in controtendenza

Finale negativo per le borse del Vecchio Continente al termine di una giornata volatile. A Milano il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,6% a 25.460 punti, sotto la parità come il Dax di Francoforte (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).

A Wall Street, sono peggiorati Dow Jones (-1,4%), S&P500 (-1,7%) e Nasdaq (-2,5%), con il listino tecnologico appesantito dalla prospettiva di un’inflazione ancora a lungo su livelli elevati, complici il rally delle materie prime e le tensioni lungo la supply chain globale.

Gli operatori intravedono un rallentamento della ripresa economica e valutano il prossimo avvio del tapering da parte della Federal Reserve. Entro fine anno, l’istituto di Washington dovrebbe annunciare una graduale riduzione degli acquisti di titoli, allentando il supporto all’economia che ha sostenuto il recupero dell’azionario dopo lo scoppio dell’emergenza covid.

Il tutto, non prima di aver riscontrato i necessari miglioramenti nel mercato del lavoro, pertanto i riflettori sono puntati sui dati americani relativi all’occupazione di settembre in uscita questo venerdì.

Focus anche sulla riunione odierna dell’Eurogruppo incentrata sul tema dell’energia, da cui sono attese le prime proposte per far fronte alla recente impennata dei prezzi.

Sul Forex, l’euro/dollaro avanza a 1,162 e il cambio fra biglietto verde e yen oscilla intorno a quota 111.

Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio, sui massimi dal 2014, con il Brent (+3,1%) a 81,7 dollari e il Wti (+2,8%) a 78,0 dollari, dopo che il comitato ministeriale dell’Opec+ ha raccomandato di mantenere l’attuale policy sull’offerta, aumentando la produzione di 400.000 barili al giorno a novembre.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane in area 104 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,83%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano soprattutto i petroliferi Saipem (+2,8%), Tenaris (+2,9%) ed Eni (+1,4%), oltre a Leonardo (+1,6%) mentre arretrano Stm (-3,4%), Nexi (-2,6%), Exor (-2,6%) e Prysmian (-2,6%).