Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco sopra la parità, in un mercato che sembra prediligere la cautela in scia alle preoccupazioni per l’elevata inflazione alimentate dall’aumento dei prezzi delle commodities.
Chiusura in rosso ieri a Wall Street, con i principali indici americani trascinati al ribasso soprattutto dal settore tecnologico dopo il blackout dei social del gruppo Facebook. Il Nasdaq ha perso il 2,1%, lo S&P 500 l’1,3% e il Dow Jones lo 0,9%.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha chiuso in calo di oltre due punti percentuali, mentre Hong Kong oscilla sulla parità. Ancora chiusa Shanghai per festività.
L’azionario globale ha perso oltre il 5% dai massimi raggiunti a inizio settembre, appesantito dalla prospettiva di una riduzione degli stimoli monetari da parte della Federal Reserve, dalla crisi energetica e dai timori di un rallentamento della crescita cinese.
Negli Stati Uniti proseguono inoltre le discussioni sul tetto del debito, con il presidente Joe Biden che ha avvisato che il governo rischia di sforare il limite legale questo mese, mentre si avvicina la deadline del 18 ottobre indicata dal Segretario al Tesoro Janet Yellen.
In Cina, invece, continuano a tenere banco le preoccupazioni sul settore immobiliare in scia alla crisi Evergrande. Un altro gruppo del real estate, Fantasia Holdings, ha annunciato di aver mancato il pagamento di un bond in scadenza ieri.
Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la lettura finale di settembre degli indici Pmi servizi e composito di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti. Da seguire anche i prezzi alla produzione ad agosto e l’Ism non manifatturiero Usa.
























