Archiviate le elezioni suppletive per la Camera a Siena, vinte dal segretario del PD Enrico Letta, le trattative per la vendita di Mps a UniCredit entrano in una fase cruciale, in cui
resta da concordare l’entità dell’aumento di capitale previsto per l’istituto toscano.
Secondo quanto riportato da MF, il negoziato tra il Tesoro, primo azionista della banca senese con il 64,2% del capitale, e UniCredit dovrebbe subire una significativa accelerazione, registrando dei passi avanti già nei prossimi giorni, nell’ottica di raggiungere un’intesa di massima entro fine ottobre.
Le interlocuzioni, iniziate la scorsa estate, sono arrivate a una fase molto avanzata e su vari punti sarebbe già stata trovata la quadra.
La due diligence condotta da UniCredit a partire da inizio agosto ha consentito di esaminare dettagliatamente i bilanci dell’istituto toscano, in primis il portafoglio crediti, esaminato molto attentamente.
Alla luce di quanto emerso UniCredit stabilirà le condizioni definitive per chiudere l’operazione. Sono quattro le questioni fondamentali: copertura dei crediti, eliminazione del contenzioso, gestione del personale e perimetro dell’operazione.
Fin dall’annuncio del term sheet di fine luglio Andrea Orcel, Ceo di UniCredit, è stato molto chiaro su un punto: la neutralità dell’operazione sul capitale. Concetto ribadito anche in seguito.
Se l’esclusione dal perimetro di 5 miliardi di crediti deteriorati non dovrebbe comportare grossi problemi, questioni più complicate riguardano il livello degli accantonamenti e la sterilizzazione dei potenziali rischi legali in capo a Mps, con un petitum di 6,4 miliardi.
Un altro elemento importante da tenere in considerazione è quello legato ai potenziali esuberi. Il piano stand alone predisposto nei mesi scorsi da Guido Bastianini, Ceo di Mps, prevede l’uscita di 2.500 risorse in cinque anni, di cui circa 1.000 nel 2021.
Intorno alle 09:50 a Piazza Affari i titoli UniCredit guadagnano il 2,9% a 11,67 euro, mentre le azioni Mps guadagnano il 2,3% a 1,11 euro. L’indice di settore sale dell’1,5 per cento.