Mattinata debole per le borse europee che non riescono a proseguire nel rimbalzo osservato ieri, con il Ftse Mib di Milano che cede il 2,3% in area 25.357 punti. In rosso anche il Cac 40 di Parigi (-2,2%), il Dax di Francoforte (-2,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,1%) e il Ftse 100 di Londra (-1,7%).
Il sentiment resta penalizzato dalle preoccupazioni che l’aumento dei costi dell’energia possa andare ad alimentare le pressioni inflazionistiche, in un contesto minato anche dai timori riguardanti un rallentamento della ripresa economica. In merito il Fondo monetario internazionale ha tagliato le previsioni economiche globali a poco meno del 6% tra i diversi rischi associati al debito, inflazione e tendenze economiche divergenti scatenate dalla pandemia.
Timori a cui aggiungere la graduale riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali che rappresentano la principale chiave di lettura per comprendere le dinamiche future dei mercati. Le attenzioni degli operatori sono di conseguenza rivolte al Job Report USA in uscita venerdì da cui emergeranno osservazioni utili per ragionare sulle tempistiche del tapering della Federal Reserve.
Focus anche sull’agenda macro odierna che vede la lettura del dato Adp sull’occupazione del settore privato negli Stati Uniti, dove nel frattempo resta vivo lo stallo nelle discussioni sul tetto del debito e l’agenda economica del presidente Joe Biden. Dopo l’accordo che evita il blocco delle attività governative fino al 3 dicembre, la Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha avvisato che se non ci sarà un aumento o una sospensione del debt ceiling il Paese finirà in default.
Sul Forex il biglietto verde continua a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, accompagnando la risalita dei rendimenti dei Treasuries che ha visto i titoli decennale e trentennale toccare i massimi da giugno. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1545 e il dollaro/yen a 111,49.
Tra le materie prime, il greggio sui massimi pluriennali si muove a due velocità, con il Brent (+1,1%) a 82,18 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 78,47 dollari al barile, nonostante il lieve incremento delle scorte Usa evidenziato dai dati Api.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 108 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,91%.
Tornando a Piazza Affari, in rosso l’intero FTSE MIB, con Ampifon (-0,7%), Snam (-1%) e Unicredit (-1,1%) a contenere le vendite. Forti vendite su Exor (-3,9%) e Stellantis (-4,3%).