Mercati – Prevista apertura sotto la parità per l’Europa

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in ribasso dopo il parziale recupero di ieri, in un contesto in cui persistono le preoccupazioni sul rischio che l’aumento dei costi dell’energia alimenti le pressioni inflazionistiche.

Chiusura in rialzo ieri a Wall Street, con i principali indici americani che recuperano terreno trascinati dal settore tecnologico dopo i recenti ribassi. Il Nasdaq ha guadagnato l’1,3%, lo S&P 500 l’1,1% e il Dow Jones lo 0,9%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha perso oltre un punto percentuale, mentre Hong Kong cede lo 0,6%. Ancora chiusa Shanghai per festività.

Le ultime settimane hanno visto un aumento della volatilità sui mercati, con gli investitori che si preparano a un rallentamento della ripresa economica post pandemia e a una graduale riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali.

In merito, l’attenzione degli operatori è rivolta soprattutto sui dati sul mercato del lavoro americano in uscita venerdì per avere maggiori indicazioni sulle tempistiche del tapering della Federal Reserve.

Il Job Report Usa, come di consueto, sarà anticipato oggi dai numeri Adp sull’occupazione del settore privato, dopo che i dati di ieri superiori alle attese sull’attività dei servizi e le crescenti pressioni sui prezzi stanno già sostenendo la tesi di un inizio della diminuzione degli acquisti asset mensili da parte dell’istituto di Washington.

Sempre negli Stati Uniti, preoccupa lo stallo nelle discussioni sul tetto del debito e sull’agenda economica del presidente Joe Biden. Anche dopo l’accordo che evita il blocco delle attività governative fino al 3 dicembre, la Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha avvisato che se non ci sarà un aumento o una sospensione del tetto del debito entro il 18 ottobre il Paese finirà in default.

Intanto, il Fondo monetario internazionale ha tagliato le previsioni economiche globali a poco meno del 6% quest’anno tra rischi associati a debito, inflazione e tendenze economiche divergenti a causa della pandemia.