Servizi Finanziari (-2,2%) – Fineco in controtendenza (+0,1%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un ribasso del 2,2% e al di sotto dell’analogo indice europeo (-0,9%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-1,3%).

Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.

Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.

In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.

Lo stop del settore creditizio ha impattato anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali sul Ftse Mib gli acquisti prevalgono su Fineco (+0,1%), mentre scattano i realizzi su Banca Generali (-2,1%), reduce da una solida raccolta netta a settembre. Sul Mid Cap in luce Anima (+0,7%), reduce dalla raccolta netta di settembre e che dispone di oltre 400 milioni da destinare a potenziali acquisizioni.

Sul listino principale prosegue il rimbalzo di Nexi (+0,7%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA.

Sul Mid Cap frenano Cerved (-0,5%), più vicina al delisting, Banca Ifis (-3,4%) e doValue (-3%). Realizzi su illimity (-1,2%), che resta sui massimi storici.

Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-0,2%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.