Global Markets Auto – Per Stellantis crisi chip più grave della pandemia

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna l’1,4%, il Dax l’1,5% e il Ftse 100 l’1,3%. Positivi anche i listini statunitensi, con lo S&P 500 a +1,2%, il Dow Jones +1,2% e il Nasdaq dello +1,3%.

Secondo i sindacati, per Stellantis la crisi dei chip è risultata essere più dannosa del lockdown, con il gruppo che nei primi 9 mesi dell’anno ha venduto 528.277 unità, in crescita del 14,2% rispetto alle 462.404 unità del 2020, ma in negativo (-16,3%) se confrontato ai 631.200 veicoli dello stesso periodo del 2019. Inoltre, per la prima volta dopo 12 anni, anche i veicoli commerciali hanno subito un rallentamento. Il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano ha dichiarato che nell’ultimo trimestre la situazione relativa alla carenza di semiconduttori è andata aggravandosi per il gruppo Stellantis, causando numerosi blocchi alle produzioni, al punto da risultare più dannosa della crisi pandemica.

Stellantis investirà 229 milioni di dollari in 3 dei suoi stabilimenti a Kokomo, Indiana (Usa), per favorire i piani di elettrificazione del Gruppo. L’investimento finanzierà lo sviluppo dei tre impianti, Kokomo Transmission, Kokomo Casting e Indiana Transmission, per produrre trasmissioni elettrificate ad otto velocità, che saranno poi utilizzate per i veicoli a combustione, ibridi leggeri o ibridi plug-in. Da questa operazione – parte di un piano da 35 miliardi fino al 2025 – la casa automobilistica manterrà 662 posti di lavoro. Brad Clark, capo delle operazioni powertrain di Stellantis ha dichiarato che “Questo investimento e questa trasmissione rappresentano un importante trampolino di lancio per portarci al 2030 e ampliare ulteriormente la nostra offerta di batterie elettriche”.