PharmaNutra – Intermonte conferma “buy” e alza il prezzo obiettivo a 84 euro, upside del 35%

Intermonte conferma su PharmaNutra il rating “buy” e aumenta il target price a 84 euro (precedente 83 euro), cui corrisponde un upside potenziale del 35% rispetto al prezzo di 62 euro.

Questa settimana, ricordano gli analisti, “l’azienda ha annunciato KPI commerciali molto forti che evidenziano un aumento dell’85,1% a/a dei volumi di vendita nel 3Q (+18,2% nei 9 mesi), battendo le previsioni del management, confermando la crescita in Italia (805k unità vendute, +31,6%) , e registrando un aumento sui mercati esteri (1,9 milioni di unità, +123%)”.

“Dinamica sostenuta dal graduale ritorno alla normalità delle vendite e dell’informazione medica di persona in Italia, mentre l’aumento dei volumi all’estero è legato all’eccezionale ripresa per una diversa tempistica degli ordini”.

Gli analisti prevedono “vendite nette nel 3° trimestre a 17,2 milioni, in aumento del 49%, in accelerazione rispetto ai trimestri precedenti (2° trimestre: +17%, 1° trimestre: +4% a/a) raggiungendo 49,5 milioni nei 9 mesi 2021”.

L’EBITDA ajusted è atteso a 3,9 milioni nel 3Q, in crescita del 34% (14,2 milioni nei 9M, +15,2%).

Intermonte stima anche “una solida generazione di FCF nei 9 mesi (7 milioni), quasi interamente destinata ai dividendi (6,5 milioni) e che porta a una PFN di 19,7 milioni, sostanzialmente in linea con il 2020”.

Lo studio riporta inoltre che “L’andamento delle vendite nel 3Q sia in Italia che all’estero rende il management molto fiducioso su un 4Q21 positivo, ponendo solide basi per una crescita continua nel 2022, in linea con i trend di settore. La società appare ben posizionata per operazioni di M&A, con la possibilità di valutare potenziali acquisizioni strategiche che possano ulteriormente accelerare il percorso di crescita”.

“Aspettative più forti sul 3° trimestre”, evidenziano gli analisti, “potrebbero implicare una revisione mid-single digit delle stime FY21 a livello di top line, a 67,5-68,0 milioni (consensus attuale 65 milioni) ed un EBITDA adjusted, a 18,0-18,5 milioni (attualmente 17,8 milioni).

Gli analisti alzano le stime sulla top line FY21-23 e su EBITDA del 4%, mentre per l’EPS adjusted considerano un tax rate FY21 più alto (vicino al 30%) e non tengono conto del credito d’imposta ottenuto sui costi sostenuti per il passaggio all’MTA (0,5 milioni), già contabilizzato nel primo semestre. Ciò porta a variazioni dell’EPS di -2,2%, +2,8% e +2,9% rispettivamente nel FY21, FY22 e FY23”.