Mercati – Eurolistini in ordine sparso, Milano termina a -0,5%

Chiusura contrastata per le borse europee, mentre a Wall Street rimbalzano Dow Jones (+0,6%), S&P500 (+0,5%) e Nasdaq (+0,6%) in una seduta che vede il mercato obbligazionario statunitense chiuso per la festività del Columbus Day, con possibili scambi ridotti sull’azionario.

Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in calo dello 0,5% a 25.930 punti. In ribasso anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%), invariato il Dax di Francoforte mentre guadagnano terreno il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%).

I mercati continuano a monitorare le pressioni inflazionistiche alimentate dal rally delle commodities, che potrebbero indurre le banche centrali a manovre restrittive più rapide e decise del previsto. Entro fine anno la Fed dovrebbe annunciare l’avvio del tapering, mentre un rialzo dei tassi nel breve termine sembra scongiurato dopo il job report sotto le attese di venerdì.

Gli operatori osservano attentamente i segnali di parziale rallentamento della ripresa e i rischi provenienti dalla Cina, in attesa che cominci la nuova stagione di trimestrali negli Usa, da cui dovrebbero emergere maggiori indicazioni sulle prospettive future delle società e sulla direzione dell’azionario da qui a fine anno.

Oggi ha preso il via a Washington la settimana di meeting annuale del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale. Focus anche sull’intervento del capo economista Philip Lane alla conferenza della Bce sulla politica monetaria. Secondo Lane la nuova forward guidance varata dall’istituto garantisce che la politica dei tassi di interesse non reagisca a shock inflazionistici considerati temporanei. Inoltre, ha ribadito che la calibratura degli acquisti di asset svolge un ruolo importante per il raggiungimento del target di inflazione del 2% nel medio termine.

Sul Forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,157 mentre il cambio fra biglietto verde e yen balza a 113,3.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio, con il Brent (+1,8%) a 83,9 dollari e il Wti (+2,2%) a 81,2 dollari, in prossimità dei massimi dal 2014.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 103 punti base con il rendimento del decennale italiano prossimo allo 0,91%. Domani andranno all’asta bot annuali per 6 miliardi mentre mercoledì il Tesoro offrirà Btp a tre, sette e trent’anni per massimi 6,5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, tra le blue chip, acquisti soprattutto su Tenaris (+2,4%), Ferrari (+1,4%) ed Eni (+1,25%), che prosegue i lavori per la quotazione delle divisioni retail e rinnovabili. In calo invece Mediobanca (-3,2%), Enel (-2,5%) e Banco Bpm (-2,3%).