Mercati asiatici – Seduta contrastata, export cinese oltre le attese

Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo che una giornata di alti e bassi a Wall Street si è conclusa con la maggior parte dei benchmark in calo mentre gli operatori sono in attesa di aggiornamenti sull’inflazione e dell’imminente stagione delle trimestrali.

Le preoccupazioni per l’impennata dei prezzi dell’energia elettrica che alimentano l’inflazione hanno pesato sul sentiment e hanno alimentato le aspettative che gli Stati Uniti avrebbero ridotto il loro programma di acquisto di obbligazioni di emergenza, mantenendo il dollaro al massimo di un anno.

La Federal Reserve degli Stati Uniti si sta avvicinando sempre di più all’inizio della riduzione del suo massiccio programma di acquisto di obbligazioni per alleviare la pandemia, una decisione complicata dai crescenti timori in tutto il mondo che l’aumento dei costi energetici alimenterà l’inflazione e allo stesso tempo limiterà la ripresa economica.

Contribuisce all’umore inquieto anche l’attesa dei dati sull’inflazione dei prezzi al consumo di settembre negli Stati Uniti, in uscita oggi pomeriggio, e i verbali della riunione politica di settembre della Federal Reserve statunitense.

Intanto sono stati diffusi i dati sul commercio cinese. Le esportazioni hanno accelerato inaspettatamente a settembre, grazie a una domanda globale ancora solida che ha compensato alcune pressioni sulle fabbriche dovute alla carenza di energia elettrica, alle strozzature dell’offerta e alla ripresa dei casi interni di COVID-19.

A settembre, infatti, la bilancia commerciale cinese ha registrato un saldo positivo di 66,76 miliardi di dollari, in aumento rispetto al surplus di 58,33 miliardi di settembre (rivisto da 58,34 miliardi). Il dato si è rivelato superiore alle attese dagli analisti, che avevano previsto un surplus in di 45 miliardi.

Resta attenzionata la  difficile situazione del colosso immobiliare cinese Evergrande, che non ha pagato cedole in scadenza per un ammontare di 148,1 milioni di dollari sulle emissioni di aprile 2022, aprile 2023 e aprile 2024. La data ultima per pagare, 30 giorni dalla prima scadenza, è il 23 ottobre, dopodiché sarà default. Gli operatori temono un possibile effetto contagio sul settore.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro quota 1,1548 e il dollaro/yen 113,49. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,1%) a 83,33 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 80,52 dollari al barile. Oro a 1.762 dollari l’oncia (+0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano l’1,1%. Hong Kong è stata chiusa in mattinata a causa di un tifone.

In Giappone, Nikkei e Topix lasciano cedono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq ha ceduto lo 0,1%, S&P500 lo 0,2% ed Dow Jones lo 0,3%.