Mercati – Incerti dopo dati Usa su inflazione, Milano chiude a -0,1%

Chiusura in ordine sparso per gli eurolistini mentre a Wall Street viaggiano contrastati Dow Jones (-0,4%), S&P500 (flat) e Nasdaq (+0,4%) dopo i dati americani sull’inflazione e l’avvio della stagione di trimestrali a stelle e strisce.

A Milano il Ftse Mib termina poco sotto la parità (-0,1%) a 25.958 punti. Positivi il Cac 40 di Parigi (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,7%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%) mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,5%.

A settembre, i prezzi al consumo negli Usa sono aumentati dello 0,4% mensile e del 5,4% su base annua (record dal 2008), leggermente al di sopra delle attese che prevedevano un incremento in linea con il mese precedente (rispettivamente del +0,3% e del +5,3%).

Dati che sottolineano le persistenti pressioni inflazionistiche, in un contesto caratterizzato dalle difficoltà nella supply chain e dal rally delle materie prime, che spingono al rialzo i prezzi per i produttori.

Per quanto riguarda i risultati corporate, JP Morgan ha inaugurato la earning season delle grandi banche americane. Diffusi prima dell’apertura anche i conti di Blackrock, mentre domani toccherà alle trimestrali di Bank of America, Morgan Stanley e Citigroup. In serata l’attenzione si sposterà sulle minute della Fed.

Sul Forex, l’euro/dollaro è in lieve rialzo a 1,157 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 113,4.

Tra le materie prime riducono le precedenti perdite le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 83,3 dollari al barile e il Wti (flat) a 80,6 dollari al barile. Intanto l’Opec ha tagliato le stime sulla domanda di petrolio per il 2021 e lasciato invariate quelle per il 2022.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 103 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,9%. In mattinata il Tesoro ha collocato titoli a 3, 7 e 30 anni per complessivi 6,5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, denaro su Diasorin (+2,6%), Nexi (+2,7%) e Moncler (+2,7%). In coda Saipem (-2,1%), Banco Bpm (-2,2%) e Unicredit (-2,3%).