Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:
Seduta positiva per i mercati azioni: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,9%, il Ftse 100 di Londra avanza dello 0,4% e il Dax dello 0,7%. Avvio positivo anche a Wall Street, con S&P che guadagna lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,8% e il Nasdaq lo 0,3%.
Le immatricolazioni nell’Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito a settembre hanno subito un calo del 25,2% rispetto allo stesso mese del 2020. A penalizzare il settore automotive è l’ormai nota crisi dei semiconduttori, che si è aggiunta alla crisi pandemica. Nei primi nove mesi dell’anno invece le immatricolazioni registrano una crescita del 6,9% rispetto all’anno scorso. I dati sono ancora decisamente lontani rispetto ai livelli pre-covid ed anzi peggiori rispetto al 2019 tant’é che rispetto al 2019 le immatricolazioni di autovetture in Europa occidentale nel mese di settembre registrano una contrazione del 24,3%. Dall’altro lato però, gli automaker notano un boom delle vendite nel comparto delle auto elettriche o ibride (plug-in) nel mese di Settembre. A questo riguardo, per il presidente di Csp Gian Primo Quagliano, in Italia, potrebbe portare interessanti benefici per i produttori la proposta del viceministro allo sviluppo economico, per rendere strutturali gli ecobonus per l’acquisto di vetture elettriche o a basso impatto ambientale, con uno stanziamento annuo di un miliardo.
Toyota prevede una riduzione del 15% del proprio volume produttivo globale per il mese di novembre a causa della carenza dei chip. I veicoli che il Gruppo giapponese prevede di produrre il prossimo mese ammontano tra le 850 e le 900 mila unità – stime che vedono una contrazione rispetto al milione di vetture precedentemente pianificato. Nel mese di novembre dell’anno scorso Toyota aveva prodotto 830 mila unità a livello globale. La società ha dichiarato di stare riscontrando ancora carenze per specifici componenti e che questa situazione “continuerà a lungo termine”.