Global Markets Industrial – Rio Tinto abbassa le previsioni sulla produzione 2021

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore industriale:

Giornata in rialzo per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,9%, il Dax lo 0,8% e il Ftse 100 lo 0,4%. A Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,8%, lo S&P 50 dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,3%

Rio Tinto ha abbassato le sue previsioni sulla produzione di ferro per l’anno a causa della carenza di manodopera e dei ritardi nel completamento di nuovi progetti minerari. La società mineraria prevede di consegnare tra 320 milioni e 325 milioni di tonnellate di ferro dalle sue miniere di Pilbara nell’Australia occidentale (in precedenza la stima era compresa tra 325 milioni e 340 milioni di tonnellate).

Anche le previsioni sulla produzione di rame, bauxite e pellet sono state riviste al ribasso in seguito al calo del 3% della produzione di ciascun minerale nel terzo trimestre dell’anno. La produzione di rame ha risentito della chiusura della miniera di Kennecott nello Utah, Stati Uniti. Nel frattempo, uno sciopero di due mesi presso la fonderia Kitimat, Canada, ha avuto un impatto negativo sulla produzione di alluminio. Il più grande calo della produzione è stato registrato dal biossido di titanio, estratto dalla consociata Richards Bay Minerals, le cui operazioni sono state colpite da violenti disordini.

Nell’ultimo anno Rio Tinto è stata colpita da gravi problemi, in particolare le conseguenze della distruzione di due grotte aborigene vecchie di 46 mila nell’Australia occidentale. Inoltre, il mese scorso la Financial Authority ha avviato un’indagine sull’attività sulle accuse di aver disinformato il mercato sull’acquisto della miniera di rame di Oyu Tolgoi in Mongolia.

Nonostante questi problemi, l’aumento dei prezzi delle materie prime e l’impennata della domanda hanno permesso a Rio Tinto di registrare buoni risultati finanziari. I prezzi dell’alluminio hanno raggiunto livelli record dopo i tagli alle fonderie in Cina e il colpo di stato militare in Guinea, che ha alimentato le preoccupazioni sulla fornitura di bauxite dal paese africano. La forte domanda dalla Cina ha fatto aumentare i prezzi del rame e del ferro, mentre la crescente popolarità del mercato dei veicoli elettrici ha aumentato la domanda di materiali per batterie.