Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un rialzo dell’1,2% e al di sopra dell’analogo indice europeo (+0,7%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,7%).
Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.
Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.
In questo scenario, con lo spread rimasto sotto i 105 pb, il comparto bancario ha archiviato una settimana tonica.
Sul Ftse Mib ok Banco Bpm (+0,6%), che a breve dovrebbe presentare il nuovo piano strategico. Sugli scudi Intesa Sanpaolo (+2,3%), la cui assemblea ha approvato la distribuzione di dividendi per 1,9 miliardi.
Rallentano UniCredit (-1,6%), al lavoro sul nuovo piano industriale e che prosegue con il de-risking, Bper (-1,6%), di nuovo al centro dei rumor di M&A, e Mediobanca (-1%), in attesa dell’assemblea del 28 ottobre chiamata ad approvare modifiche alla governance.
Sul Mid Cap frena Mps (-2,7%), in attesa degli sviluppi relativi al negoziato Tesoro-UniCredit e che ha unito corporate e private banking. Bene Popolare di Sondrio (+3,1%), che prosegue l’iter per la trasformazione in Spa. Rimbalza Carige (+3,9%), aspettando novità sulla cessione della quota di controllo.
Sullo Small Cap denaro su Banca Profilo (+1%), in attesa di novità sulla vendita della partecipazione di maggioranza. Sottotono Banco Desio (-0,3%), che convertirà le azioni di risparmio in ordinarie.