Mercati – Deboli su timori inflazione e ripresa, Milano (-0,8%) frenata dalle cedole

Chiusura in calo per le borse europee, in un contesto appesantito dal rallentamento della crescita cinese e dalle preoccupazioni per il rally dei prezzi energetici e l’inflazione elevata. Il Ftse Mib di Milano termina in ribasso dello 0,8% in area 26.268 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).

A Wall Street, oscillano intorno alla parità Dow Jones (-0,1%), S&P500 (+0,2%) e il Nasdaq (+0,3%), con l’attenzione sempre rivolta alla stagione di trimestrali e alle prossime mosse della Fed.

L’aggravarsi della crisi energetica sta alimentando le pressioni sui prezzi, spingendo al rialzo i rendimenti obbligazionari, mentre aumentano i segnali di una prossima riduzione degli stimoli monetari in diversi Paesi, tra cui Usa, Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia. In particolare, il governatore della Bank of England, Andrew Bailey ha dichiarato che la banca “dovrà agire” per frenare le pressioni inflazionistiche.

Allo stesso tempo, gli operatori continuano a monitorare il ritmo della ripresa economica, che resta altalenante. Sotto le attese i dati cinesi sul Pil (+4,9% nel terzo trimestre) e la produzione industriale (+3,1% a settembre), mentre sono aumentate più del previsto le vendite al dettaglio (+4,4% a settembre).

Intanto, il governatore della People’s Bank of China, Yi Gang, ha dichiarato che le autorità possono contenere i rischi per l’economia e il sistema finanziario derivanti dalla crisi Evergrande, escludendo un effetto contagio nel settore immobiliare.

Sul Forex, l’euro/dollaro rimane in area 1,16 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è stabile a 114,25.

Tra le materie prime riducono il passo le quotazioni del greggio, con il Wti (+0,3%) a 82,0 dollari e il Brent (-0,1%) a 84,8 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a circa 105 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,9%.

Tornando a Piazza Affari, si segnala lo stacco della cedola da parte di Generali (-2,05%), Intesa Sanpaolo (-3,2%), Unipol (-4,7%) e Banca Mediolanum (-7,4%). Fra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Banca Generali (+1,4%), Bper (+1,6%) e Banco Bpm (+2,2%).