Mercati – Europa sottotono, Milano a -0,8% con stacchi cedola

Borse europee in calo, così come i futures di Wall Street, in un contesto appesantito dal rallentamento della crescita cinese e dai persistenti timori legati al rialzo dei prezzi energetici e all’inflazione elevata.

Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,8% in area 26.270 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%). In calo di circa lo 0,3-0,4% i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, con il secondo reduce dalla miglior settimana da luglio, mentre il focus resta sulla stagione di trimestrali in corso.

L’aggravarsi della crisi energetica sta alimentando le pressioni sui prezzi, spingendo al rialzo i rendimenti obbligazionari, mentre aumentano i segnali di una prossima riduzione degli stimoli monetari in diversi Paesi, tra cui Usa, Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia.

Allo stesso tempo, gli operatori guardano al ritmo della ripresa economica, che resta disomogeneo. Dall’agenda macro sono giunti i dati cinesi sotto le attese sul Pil (+4,9% nel terzo trimestre) e la produzione industriale (+3,1% a settembre), mentre sono aumentate più del previsto le vendite al dettaglio (+4,4% a settembre). Attesi nel pomeriggio i numeri sulla produzione industriale degli Stati Uniti.

Intanto, il governatore della People’s Bank of China, Yi Gang, ha dichiarato che le autorità possono contenere i rischi per l’economia e il sistema finanziario derivanti dalla crisi Evergrande, rassicurando che non ci sarà un effetto contagio nel settore immobiliare.

Sul Forex, l’euro/dollaro è in lieve calo a 1,158 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è risalito a 114,4.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio, con il Wti (+1,1%) sui massimi dal 2014 a 82,6 dollari e il Brent (+0,7%) a 85,5 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund supera i 106 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,93%, in attesa dell’aggiornamento del rating italiano da parte di S&P venerdì.

Tornando a Piazza Affari, si segnala lo stacco della cedola da parte di Intesa Sanpaolo, Unipol, Generali e Banca Mediolanum. Fra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Banca Generali (+2%), Banco Bpm (+1,4%) e Azimut (+1,3%).