A Milano il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con il -0,8% a 26.268 punti, mentre il Ftse Italia Automobili ha segnato il -1,3% rispetto al -1,9% del corrispondente indice europeo.
L’aggravarsi della crisi energetica sta alimentando le pressioni sui prezzi, spingendo al rialzo i rendimenti obbligazionari, mentre aumentano i segnali di una prossima riduzione degli stimoli monetari in diversi Paesi, tra cui Usa, Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia. In particolare, il governatore della Bank of England, Andrew Bailey ha dichiarato che la banca “dovrà agire” per frenare le pressioni inflazionistiche.
Allo stesso tempo, gli operatori continuano a monitorare il ritmo della ripresa economica, che resta altalenante. Sotto le attese i dati cinesi sul Pil (+4,9% nel terzo trimestre) e la produzione industriale (+3,1% a settembre), mentre sono aumentate più del previsto le vendite al dettaglio (+4,4% a settembre).
Intanto, il governatore della People’s Bank of China, Yi Gang, ha dichiarato che le autorità possono contenere i rischi per l’economia e il sistema finanziario derivanti dalla crisi Evergrande, escludendo un effetto contagio nel settore immobiliare.
Tornando al settore auto, Stellantis (-1,8%) ha annunciato di aver stipulato un memorandum d’intesa con LG Energy Solution per la creazione di una joint venture mirata alla produzione di celle e moduli batteria per il Nord America.
Inoltre, il giudice del Michigan ha respinto la causa di General Motors (GM) avviata contro Fca, ora Stellantis, a novembre 2019 e riguardante la corruzione di membri del sindacato americano United Auto Workers (UAW).
Arretrano anche le altre big del comparto, nell’ordine: Pirelli (-1,5%); Cnh (-1,1%); Ferrari (-0,5%).
Nel segmento delle mid cap arretrano Brembo (-0,8%) e Piaggio (-0,5%).
Tra le small cap in controtendenza Pininfarina (+1%).