Carige – La business combination potrebbe slittare al 2022

Carige, controllata all’80% dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), è stata messa sul mercato all’inizio del 2021, difficilmente potrà effettuare la business combination prima del 2022.

L’indiscrezione viene riportata da MF, secondo cui entro fine anno la banca ligure potrebbe sottoporre alla BCE un piano di resilienza che ne certifichi la tenuta finanziaria nel breve-medio termine.

Secondo quanto si apprende dal quotidiano, la Vigilanza aveva chiesto aggiornamento ai vertici di Carige in merito a una possibile operazione straordinaria.

Per quanto riguarda la tenuta dell’istituto genovese, al momento la situazione di capitale e liquidità sarebbero sotto controllo ma il piano sarà necessario per effettuare alcune proiezioni di medio termine.

Nei giorni scorsi il cda ha conferito l’incarico a Boston Consulting Group per supportare la banca nell’esplorazione delle ulteriori possibilità di sviluppo del core business, utili anche ai fini della business combination.

Quest’ultima si conferma l’obiettivo dell’istituto, sia nel caso in cui si realizzi entro la fine del corrente anno, beneficiando degli attuali incentivi fiscali (Dta, che potrebbero essere prorogate di sei mesi e che per Carige potrebbero ammontare a 1,3 miliardi) sia nel caso in cui si concretizzi in data successiva.

Allo scopo di cedere suddetta quota è stata aperta una data room, a cui avrebbero avuto accesso Credem e Banco Bpm, che però non hanno mostrato interesse, e alcuni fondi di private equity (il giornale cita Apollo Global Management, Centerbridge e Bain).

Sullo sfondo resta l’eventualità di un rafforzamento patrimoniale da 400 milioni per la banca genovese, di cui si dovrebbe fare carico il FITD stesso nella seconda parte del 2022, in particolare nel caso in cui Carige, attualmente impegnata nel rilancio commerciale, continuasse a portare avanti una strategia stand alone.

Intorno alle 12:10 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,3% a 0,66 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (-0,3%).