Chiusura contrastata per gli indici del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in progresso dello 0,2% a 26.332 punti. Positivi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%), invariato il Cac 40 di Parigi.
Oltreoceano, procedono in rialzo Dow Jones (+0,4%), S&P500 (+0,6%) e Nasdaq (+0,6%). Da segnalare il debutto positivo del primo ETF sui future del Bitcoin.
Gli investitori continuano a monitorare le indicazioni provenienti dalle trimestrali, per valutare l’outlook economico e gli eventuali impatti sugli utili societari della crisi energetica e delle pressioni inflazionistiche.
Nel frattempo, si attendono anche novità dalle banche centrali sul tapering. Nei prossimi giorni interverranno alcuni esponenti della Fed, fra cui il presidente Jerome Powell venerdì, nel tentativo di smorzare il nervosismo causato dalla prospettiva di un minor supporto monetario, in un contesto già caratterizzato da un rallentamento della ripresa.
Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,164 e il cambio fra biglietto verde e yen arretra a 114,2, con la divisa americana in calo rispetto alle altre valute in una giornata priva di appuntamenti macroeconomici rilevanti.
Tra le materie prime riprende la corsa delle quotazioni del greggio, con il Brent (+0,8%) a 85,0 dollari e il Wti (+1,1%) a 82,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesa a 105 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,94%.
Tornando a Piazza Affari, fra le blue chip si distinguono Saipem (+1,3%), Exor (+1,4%) ed Enel (+2,5%) mentre perdono terreno Banca Mediolanum (-1,8%) e Intesa (-1,2%).