Mercati – Finale in rosso per il Vecchio Continente, Piazza Affari limita la perdita (-0,2%)

Chiusura negativa per le borse europee mentre gli indici di Wall Street viaggiano senza una direzione precisa. A Milano il Ftse Mib termina in frazionale ribasso (-0,2%) a 26.525 punti. Deboli il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%). Oltreoceano, viaggiano poco distanti dalla parità Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (+0,4%).

Gli operatori restano intenti a valutare le indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali, l’elevata inflazione e le notizie provenienti dalla Cina. Nonostante l’andamento generalmente positivo dei risultati corporate, sullo sfondo restano le preoccupazioni legate alle pressioni inflazionistiche, alimentate dalla crisi energetica, e al loro impatto sulla ripresa dell’economia. A tal proposito, prende il via oggi un summit europeo a Bruxelles incentrato sul rialzo dei prezzi dell’energia e del gas.

A ciò si aggiunge la prospettiva di una riduzione delle politiche monetarie ultra accomodanti da parte delle banche centrali, oltre ai rischi connessi alla crisi di Evergrande (tornata alle contrattazioni in borsa con un crollo del 12%) e alle potenziali ricadute sul settore immobiliare cinese.

In attesa dei commenti di Powell, attesi per domani, il membro della Fed Randal Quarles si è detto favorevole ad avviare il tapering dal prossimo mese, mentre il Beige Book della Fed ha evidenziato una crescita dell’economia tra “modesta” e “moderata” per via dei problemi nelle filiere, la mancanza di manodopera e le incertezze legate al Covid.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa (290 mila), sostanzialmente in linea con le attese e sui minimi da inizio pandemia. In calo l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia (23,8 punti a ottobre da 30,7 punti di settembre). In Italia, ad agosto, il fatturato dell’industria è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% (+13,8% tendenziale), in linea con il dato di luglio.

Sul Forex l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,164 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si deprezza a 113,8.

Tra le materie prime accelerano al ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-2,5%) a 83,7 dollari e il Wti (-2,7%) a 81,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane in area 104 punti base, con il rendimento del decennale italiano intorno allo 0,95%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Stm (+1,5%) e Diasorin (+2,1%). Ben intonate le utilities, sottotono le banche e in particolare Bper (-1,4%) e Banco Bpm (-1,5%). In calo anche Eni (-1,5%) e Tenaris (-2%).