Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno dell’1,2% e in direzione opposta rispetto all’analogo indice europeo (-0,8%), beneficiando della risalita del comparto bancario (+0,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,9%).
Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.
Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.
L’andamento tonico del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib scatta sul massimi da luglio 2015 Azimut (+4,4%), che ha siglato una partnership in Brasile. Bene Fineco (+1,5%) e Banca Generali (+1,6%).
Sul listino principale rallenta Nexi (-0,8%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA.
Sul Mid Cap resiste Cerved (+0,2%), più vicina al delisting, mentre frenano Banca Ifis (-0,2%), al lavoro sul nuovo piano industriale, e doValue (-2,1%). Ok illimity (+0,1%), che resta sui massimi storici e il cui Ad Corrado Passera in un’intervista ha spiegato che quello delle PMI è un mercato potenziale da 1 milione di aziende.
Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-1%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.