Global Markets Auto – Nel 3Q in Europa aumenta la quota di mercato delle auto elettriche

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

In rialzo le borse europee. Il CAC 40 avanza dell’1%, mentre il Dax guadagna lo 0,8%, il Ftse 100 lo 0,6% e il Ftse Mib lo 0,5%. A Wall Street Dow Jones a +0,4%, S&P 500 a +0,1%, mentre il Nasdaq cede lo 0,4%.

Nel terzo trimestre del 2021, la quota di mercato delle auto a ricarica elettrica nell’UE si è ulteriormente ampliata a scapito dei veicoli a benzina e diesel. Sia le auto elettriche a batteria che le ibride plug-in hanno quasi raddoppiato la loro quota durante il periodo di tre mesi, rappresentando rispettivamente il 9,8% e il 9,1% del mercato. Lo rileva Acea (European Automobile Manufacturers’ Association).

Le immatricolazioni di autovetture ibride elettriche hanno rappresentato il 20,7% del mercato totale dell’UE durante il terzo trimestre, superando il diesel e diventando per la prima volta la seconda opzione di propulsore più popolare nell’Unione europea.

Acea rileva che da luglio a settembre 2021, le auto convenzionali a benzina e diesel hanno continuato a perdere terreno, assorbendo quasi completamente l’impatto del calo complessivo delle immatricolazioni degli ultimi tre mesi. Le vendite di auto a benzina sono diminuite del 35,1% per raggiungere 855.476 unità, con una quota che si è ridotta dal 47,6% nel terzo trimestre del 2020 al 39,5% del mercato quest’anno. Il diesel ha sofferto ancora di più, poiché la sua quota di mercato, rileva ancora Acea, è diminuita di oltre 10 punti percentuali, dal 27,8% al 17,6%, nello stesso periodo. Le immatricolazioni di nuove auto diesel sono più che dimezzate in tutta la regione Ue, passando da 769.922 unità vendute lo scorso anno a 381.473 nel terzo trimestre del 2021.

Renault ha comunicato produrrà 500 mila auto in meno quest’anno, più del doppio della precedente previsione a causa della grave carenza globale di semiconduttori. La società ha comunque confermato la guidance che prevede di raggiungere per l’intero esercizio di una redditività operativa in linea al primo semestre e di un free cash flow operativo positivo.

Durante una presentazione agli analisti, il direttore finanziario, Clotlide Delbos, ha affermato che la carenza di chip dovrebbe diminuire un po’ entro la fine dell’anno con la fine del blocco COVID-19 in Malesia, paese centrale per le forniture globali di chip, ma ha affermato che rimarrà limitata per gran parte del 2022. Alla domanda su altre materie prime, ha affermato che Renault non vedeva carenze ma stava affrontando aumenti di prezzo.

Le fosche previsioni della casa automobilistica francese sono più del doppio delle 220 mila unità previste all’inizio di settembre e rappresentano circa il 13% dei 3,75 milioni di veicoli venduti da Renault nel 2019.

La casa automobilistica ha affermato che il suo portafoglio ordini, equivalente di 2,8 mesi di vendite, a fine settembre aveva raggiunto il massimo da 15 anni. Inoltre, ha affermato Renault che nel terzo trimestre, i modelli completamente elettrici, ibridi plug-in e ibridi hanno rappresentato oltre il 31% delle vendite.

In particolare, Renault ha chiuso il terzo trimestre 2021 con ricavi in calo del 13% a 8,99 miliardi, superando però le attese degli analisti pari a 8,88 miliardi. Nel periodo, il Gruppo ha venduto 599.027 veicoli, segnando una contrazione del 22,3% su base annua a causa delle interruzioni della produzione e della carenza di semiconduttori. La casa francese, infatti, ha annunciato una perdita di produzione di circa 170.000 veicoli nel terzo trimestre.

Continental ha abbassato le previsioni di vendita per il 2021 dopo che la carenza globale di chip semiconduttori si è intensificata nel terzo trimestre, interrompendo ulteriormente la produzione di veicoli. Le vendite del gruppo dovrebbero scendere tra 32,5 miliardi e
33,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 34,5 miliardi di euro. Anche i margini si ridurranno, ora stimati al 5,2%. Gli aumenti dei prezzi delle materie prime insieme all’aumento
dell’elettronica, nonché i costi energetici e logistici stanno diventando sempre più gravi, ha affermato Continental.

I dirigenti del settore si aspettano che la carenza di chip persista anche nel prossimo anno, con AlixPartners che stima che le case automobilistiche globali costruiranno 7,7 milioni di veicoli in meno solo nel 2021. Mentre i fornitori di auto sono stati duramente colpiti dalla crisi, le case automobilistiche hanno mitigato le difficoltà di approvvigionamento aumentando i prezzi e indirizzando la produzione ai loro modelli più redditizi. Anche la rivale Faurecia ha tagliato le sue previsioni di vendita e redditività il mese scorso.