Mercati Usa – Giù il Nasdaq in avvio con il crollo di Intel e Snap dopo i conti

Partenza mista a Wall Street al termine di una settimana dominata dai risultati societari e dalle preoccupazioni legate all’inflazione. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones avanza dello 0,1%, lo S&P 500 oscilla sulla parità (-0,01%) e il Nasdaq cede lo 0,4%.

In particolare, sul settore tecnologico pesano il crollo di Intel e Snap dopo la pubblicazione ieri a mercati chiusi delle rispettive trimestrali, con i due titoli in calo in avvio rispettivamente di oltre il 10% e il 20%.

In particolare, Snap ha presentato un outlook debole avvisando che i problemi di supply chain a livello globale stanno avendo un impatto sugli investimenti pubblicitari, penalizzando anche altre società esposte all’advertising digitale come Facebook (-4%), Twitter (-2,8%) e Alphabet (-1,3%).

L’azionario globale si avvia a chiudere la terza settimana consecutiva in positivo, favorito dalla ripresa in atto dell’economia dopo la crisi sanitaria e dalle prime indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali.

A minacciare tale rally contribuisce però la prospettiva di un ritiro degli stimoli monetari da parte delle banche centrali più rapido del previsto per contrastare le pressioni inflazionistiche, alimentate dalla crisi energetica.

Notizie positive arrivano invece dalla Cina, dove Evergrande ha annunciato a sorpresa il pagamento degli interessi su un bond in dollari prima della deadline del weekend del periodo di tolleranza di 30 giorni dalla scadenza del temine, evitando il default.

Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, in attesa del discorso questo pomeriggio del presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,163 mentre il dollaro/yen arretra a 113,8.

Tra le materie prime le quotazioni del greggio si mantengono sui massimi pluriennali con il Brent (+0,9%) a 85,4 dollari e il Wti (+1%) a 83,4 dollari, avviandosi rispettivamente verso il settimo e il nono rialzo settimanale consecutivo.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano si attesta all’1,67% e quello del biennale allo 0,45%.