Global Markets Energy – Le big oil si apprestano a registrare il maggior cash flow da 13 anni nel 3Q

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:

Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,5%, il Dax l’1,1% e il Ftse 100 lo 0,8%. A Wall Street, il Nasdaq avanza dello 0,8%, lo S&P 500 dello 0,5% e il Dow Jones dello 0,3%.

Le quotazioni del greggio si mantengono sui massimi pluriennali, in scia alle aspettative di una continua riduzione delle scorte mondiali e mentre l’Opec+ ha confermato l’approccio cauto nell’aumento graduale della produzione.

Secondo Goldman Sachs, il Brent potrebbe superare i 90 dollari il barile stimati per la fine dell’anno, mentre Larry Fink, Ceo di BlackRock, ha dichiarato che esiste un’elevata probabilità che il greggio raggiunga 100 dollari il barile.

Secondo le stime raccolte da Bloomberg, cinque tra le maggiori oil major al mondo, tra cui Royal Dutch Shell e TotalEnergies che presenteranno i risultati giovedì, riporteranno un free cash flow complessivo di circa 29 miliardi di dollari nel terzo trimestre, il livello più alto dall’inizio del 2008, in scia alla forte domanda di greggio, all’incremento dei prezzi dell’energia e il rimbalzo nel business della raffinazione.

Conti oltre le attese potrebbero aiutare a rafforzare la forte ripresa dopo il crollo del 2020, in cui le big oil sono state costrette a tagliare i costi, dimezzare gli investimenti e aumentare il debito. Ora gli azionisti sono ansiosi di vedere se le società decideranno di utilizzare la cassa generata per aumentare i dividendi o i buy backs, oppure per incrementare la produzione.

Intanto, Saudi Aramco ha avvisato che la capacità produttiva di petrolio a livello mondiale sta diminuendo rapidamente e che le società devono investire di più nella produzione. Secondo il Ceo Amin Nasser, si tratta di un problema enorme, con il deficit di offerta nei mercati petroliferi che potrebbe peggiorare nel 2022 in scia al progressivo ritorno alla normalità dopo la pandemia.

Secondo alcune indiscrezioni, Eni starebbe puntando a una valutazione fino a 15 miliardi di euro per la quotazione del suo business retail & renewables che dovrebbe avvenire nel 2022.