La multiutility emiliana è stata inclusa nel MIB® ESG Index di Euronext, il primo indice dedicato alle blue-chip italiane che premia le più efficaci pratiche Environmental, Social e Governance (ESG).
L’indice, attivato in collaborazione con Vigeo Eiris, società di Moody’s ESG Solutions, ha individuato le migliori 40 società italiane quotate che hanno dimostrato una perfetta integrazione tra le performance economiche e i criteri ESG, in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite.
“L’inserimento nell’indice MIB® ESG rappresenta un ulteriore riconoscimento per l’attenzione che dedichiamo alla sostenibilità nel nostro operare e nei nostri piani di sviluppo, concentrati sulla creazione di valore per i nostri stakeholder”, esordisce Selina Xerra, Direttore Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali di Iren.
“Abbiamo sempre puntato all’integrazione della sostenibilità nella strategia di business perché riteniamo che siano elementi indissolubili per progettare e declinare operativamente la nostra crescita. Abbiamo fissato rilevanti obiettivi ESG di medio e lungo termine, su cui concentriamo la maggior parte dei nostri investimenti e manteniamo l’impegno a delineare rotte ancor più sfidanti”, prosegue Xerra.
In questo senso, la manager ritiene “fondamentale che nel governo di questo approccio il Gruppo Iren sia coinvolto a tutti i livelli – Board, management, business unit e direzioni di staff – con strutturati sistemi di monitoraggio e misurazione”.
E certamente l’ingresso nel MIB® ESG porterà importanti impatti postivi alla multiutility. Iren, infatti, potrà “rafforzare l’oggettività e la trasparenza delle informazioni relativamente agli impegni assunti e alle proprie performance ESG, rispondendo in questo modo alle crescenti esigenze degli investitori e aumentando la propria attrattività”.
La presenza nell’indice rappresenta, inoltre, “uno stimolo al miglioramento continuo, al monitoraggio e alla misurazione delle performance, che produce benefici anche in termini di riduzione dei rischi ambientali, sociali e di governance e, di conseguenza, una maggiore stabilità dei risultati nel tempo”, spiega la responsabile CSR.
D’altra parte, trasparenza, oggettività e comparabilità delle informazioni sono strumenti fondamentali di valutazione per guidare le scelte di investimento. In quest’ottica, “riteniamo che le evidenze che l’indice MIB® ESG fornisce rispetto al modello di business sostenibile di Iren porteranno gli investitori socialmente responsabili a un’attenzione ancor maggiore verso il nostro Gruppo e questo permetterà di rafforzare la nostra politica tesa a far crescere la loro incidenza nel nostro azionariato”.
Oltre al MIB® ESG di Euronext, Iren è presente in diversi indici ESG Bloomberg e Stoxx ESG. La società, inoltre, è inclusa in vari ranking e rating di sostenibilità: CDP, MSCI, Sustainalytics, Euronext Vigeo Eiris, Equileap, Standard Ethics, Integrated Governance Index.
“L’inclusione nei ranking e indici ESG è sempre positiva per Iren – sottolinea Xerra – perché permette di dare evidenza della propria strategia integrata con gli obiettivi di sostenibilità assunti, contribuendo a creare fiducia verso gli stakeholder e ad attrarre attenzione in un orizzonte anche internazionale”.
Infatti, nel complesso gli indici, in relazione alle specifiche caratteristiche, identificano gli emittenti best-in-class. E questo permette agli investitori di “individuare le aziende che meglio rispondono alle loro esigenze di investimento, in relazione ai criteri alla base della costruzione dell’indice stesso”.
Alcuni rating, ad esempio, puntano maggiormente l’attenzione sulle performance ambientali e legate al cambiamento climatico, anche in chiave prospettica. Altri sono più orientati a valutare profili sociali, connessi alle politiche di gestione delle risorse umane, di inclusione e gestione delle diversità. E “anche tra i rating che coprono a più ampio spettro i più rilevanti fattori ESG, le caratteristiche sono differenti con metodologie che si basano su fattori e metriche che producono valutazioni non confrontabili”, evidenzia la manager.
Al giorno d’oggi, gli stakeholder stanno manifestando “un crescente bisogno di informazioni chiare e oggettive. La diversità e la mancanza di chiarezza sulle metodologie di rating ESG non consente loro, ed in particolare agli investitori, di confrontare in modo efficace le aziende, contribuendo al rischio di greenwashing”.
L’esigenza è senz’altro quella di “armonizzare i rating ESG, evitando tuttavia semplificazioni che producano parzialità e non accuratezza informativa. È necessario – segnala la responsabile sostenibilità di Iren – mantenere il focus sul fatto che le questioni relative alla sostenibilità sono complesse, interconnesse e dinamiche e in quanto tali devono poter essere valutate”.
È di tutta evidenza che “la complessità accresce lo sforzo richiesto alle aziende e questo può rappresentare una criticità, in particolare per le Pmi, ma – conclude Selina Xerra – una limitazione dell’analisi solo in ottica finanziaria, rischia di tralasciare altre dimensioni ESG decisive per lo sviluppo sostenibile e quindi anche per la resilienza dell’impresa”.