Utility – A settembre output elettrico -6,2% a/a, in forte calo idrico (-23,3%) ed eolico (-26,2%)

A settembre 2021, secondo i dati di Terna, l’Italia ha consumato 27 miliardi di kWh di energia elettrica, in crescita dell’1,9% rispetto a settembre 2020 e del +2% su settembre 2019.

Inoltre, a livello industriale, l’indice IMCEI elaborato da Terna conferma anche per questo mese il forte incremento dei consumi industriali rispetto ai valori sia dello scorso anno (+8,1% su settembre 2020) sia del periodo pre-Covid (+4,1% su settembre 2019).

Nel dettaglio, il mese in esame ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (22) e una temperatura media mensile superiore di circa 0,4°C rispetto a settembre del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita dell’1,3%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre è stata ovunque positiva: +2,9% al Nord, +0,7% al Centro e +0,6% al Sud.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare un calo dell’1,1% rispetto al mese precedente.

Nei primi nove mesi dell’anno, la domanda elettrica in Italia è in crescita del +6,2% rispetto all’omologo periodo dello scorso anno (invariato il dato in termini rettificati).

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 158,59 €/MWh a settembre 2021, in aumento del 225% su base annua e del 41,1% su base mensile.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’85% con produzione nazionale e per la quota restante (15%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In particolare, la produzione nazionale netta (23,1 miliardi di kWh) ha registrato una diminuzione del 6,2% rispetto a settembre 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 31% della domanda mensile. In lieve aumento le fonti di produzione geotermica (+0,9%) e fotovoltaica (+0,4%); in calo tutte le altre (idrica -23,3%; eolica -26,2%; termica -1,5%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +100% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+70,6%) e di una riduzione dell’export (-61%).

La potenza massima (c.d punta in potenza) è stata registrata mercoledì 15 settembre
ed è risultata pari a 48.941 MW (-1,1% a/a).

Considerati i valori anomali dei consumi elettrici registrati a partire da marzo 2020, per effetto dell’entrata in vigore delle misure anti-Covid, anche per questo mese Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento l’anno 2019.

Il valore di fabbisogno elettrico di settembre 2021 risulta in aumento del 2% rispetto a settembre 2019. Il valore dei primi nove mesi del 2021 è in calo dell’1,1% rispetto all’omologo periodo del 2019.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a settembre 2021 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, a causa del calo della produzione termoelettrica (-1,5%), idroelettrica (-23,3%) ed eolica (-26,2%) che non è stato compensato dall’incremento dell’output fotovoltaico (+0,4%).

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-26,2%).