Nexi – Realizzi sul titolo (-6,6%), a Parigi frena la concorrente Worldline (-15,9%) dopo la trimestrale

Nexi in calo a Piazza Affari dopo il recente trend positivo. Il titolo ha chiuso le contrattazioni con un -6,6% a 16,44 euro, mentre l’indice di settore ha ceduto l’1,1 per cento.

La performance, oltre alle prese di profitto, secondo operatori di mercato è influenzato dall’andamento della concorrente Worldline, che sul listino di Parigi ha lasciato sul terreno il 15,9% a 55 euro.

L’andamento di Worldline ha risentito della deludente trimestrale e delle prospettive per il 2021 con la cessione di una divisione, e della attese per il medio termine.

In occasione dell’Investor Day, Worldline aveva annunciato di prevedere un tasso di crescita organica del giro d’affari tra il 9% e l’11% per anno nel 2022-2024 e si è anche fissata l’obiettivo di migliorare il margine operativo lordo di oltre 400 pb durante lo stesso periodo per portarlo al 30% del fatturato nel 2024.

I target non comprendono la divisione ‘Soluzioni e servizi di terminali di pagamento’, che il gruppo transalpino intende cedere; sono in corso negoziati a questo scopo. Notizia che non sarebbe stata apprezzata dal mercato.

Il gruppo francese ha ribadito l’intenzione di “perseguire il consolidamento nel mercato dei pagamenti che continua ad offrire numerose opportunità”. Worldline vuole “arricchire e ampliare” la sua copertura geografica mirando a “specifiche aree” e “migliorare le nuove tendenza con l’acquisizione di tecnologie e prodotti che arricchiscano il suo portafoglio di innovazione”.

Worldline è pronta anche a “cogliere le opportunità di grandi dimensioni, che derivino dal mondo bancario o dai ‘pure players’”. Gli obiettivi di crescita per linee esterne sono fattibili grazie alla forte generazione di cassa del gruppo e alla traiettoria di progressiva riduzione del debito.

Il gruppo ha rivisto le prospettive del 2021 per tenere conto della cessione di Tss, stimato ora una crescita organica inferiore al 6% e un margine operativo lordo in aumento di 200 punti base rispetto al 23% del 2020.