Saipem ha approvato il Piano strategico per il quadriennio 2022-2025, che ha l’obiettivo di ridurre la base costi complessiva di circa 100 milioni nel 2022 per poi salire progressivamente a circa 300 milioni annui a regime nel 2025.
La società ha già lanciato un importante piano di efficientamento attraverso specifiche iniziative che riguardano la razionalizzazione degli asset (è prevista la progressiva chiusura di tre yard nel mondo e la dismissione di cinque navi), la semplificazione del modello operativo (con la razionalizzazione di tre hub di ingegneria collocati all’estero) nonché la riduzione di costi di struttura (con la chiusura di 14 uffici all’estero non strategici).
L’Amministratore delegato, Francesco Caio, ha dichiarato: “il piano mira a costruire una azienda che cresce, genera profitti e cash flow con precisi obiettivi di sviluppo nel settore delle energie tradizionali, nella transizione energetica e nelle infrastrutture sostenibili, operando come abilitatore tecnologico di strategie low carbon”.
“La transizione energetica non è un semplice spostamento verso fonti low carbon, ma una radicale trasformazione di un intero ecosistema. Da un settore fortemente centralizzato, caratterizzato da grandi impianti e poco digitalizzato ad uno distribuito, fortemente interconnesso, con una crescente centralità di servizi innovativi e nuovi operatori diversi da quelli tradizionali sul versante sia della domanda che dell’offerta. È un profondo cambiamento che richiede modelli operativi innovativi e flessibili per competere e crescere con profitto”.
“In questo contesto – prosegue Caio – il nuovo piano vuole segnare un cambio di passo per Saipem che adotta un business model incentrato su una strategia duale. Da un lato, l’ingegneria per impianti complessi e disegnati in partnership con i nostri clienti tradizionali per attuare la loro strategia di decarbonizzazione; dall’altro, lo sviluppo e la realizzazione di impianti modulari, standardizzati e scalabili e la fornitura di servizi tecnologicamente e digitalmente evoluti. Abbiamo avviato il percorso per costruire una Saipem più sostenibile, tecnologica e profittevole”.
Nel periodo di piano i ricavi sono previsti in crescita ad un tasso medio anno del 15% fino al 2025 grazie al contributo del backlog al 30 settembre 2021 per circa 24,5 miliardi, delle nuove opportunità commerciali e delle favorevoli prospettive di crescita previste nella perforazione.
Il 2022 sarà l’anno della transizione in cui i ricavi e i margini sono previsti in crescita grazie al contributo significativo delle attività offshore e delle perforazioni, i cui segnali di ripresa sono già visibili oggi. Nel 2023 l’EBITDA adjusted è previsto riavvicinarsi ai livelli pre-Covid-19 per raggiungere una marginalità a doppia cifra nella seconda parte del piano.
Per sostenere la crescita, Saipem ha previsto investimenti cumulati nell’arco di piano per circa 1,5 miliardi, comprensivi di oltre 200 milioni di investimenti finalizzati ad arricchire il portafoglio tecnologico del Gruppo.
Dal punto di vista finanziario le performance operative previste in crescita nel 2022 saranno controbilanciate dall’assorbimento di cassa per le dinamiche di capitale circolante e dai capex: il debito finanziario netto al 2022 è previsto crescere a circa 2,2 miliardi (comprensivo dell’impatto IFRS16), per poi beneficiare dell’importante generazione di cassa prevista di oltre 800 milioni nel quadriennio di piano. Il piano prevede un indebitamento finanziario netto al 2025 inferiore a 1 miliardo.