Mercati – Mattinata sottotono per Milano (-0,5%) e l’Europa, si amplia lo spread Btp-Bund

Borse europee in calo, così come i futures di Wall Street, con l’attenzione degli operatori sempre focalizzata sulle trimestrali e sui timori per l’inflazione, con focus sulle prossime mosse delle banche centrali.

A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 26.760 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%).

Ribassi anche per i derivati su Dow Jones, S&P500 e soprattutto il Nasdaq, con gli ultimi due reduci da nuovi massimi. Pesano soprattutto i conti sotto le attese di Apple e Amazon, che alimentano le preoccupazioni per l’andamento delle vendite nel periodo natalizio.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati preliminari di ottobre sui prezzi al consumo dell’eurozona, che accelera al 4,1% su base annua, con il dato core al 2,1%. Cresce oltre le attese, invece, il Pil della zona euro, con la lettura preliminare del terzo trimestre che evidenzia un incremento congiunturale del 2,2% e tendenziale del 3,7%.

Numeri che nel complesso avvalorano le ipotesi di un graduale cambio di rotta della Bce rispetto all’attuale politica monetaria accomodante. Il tutto, all’indomani della riunione dell’Eurotower e della conferenza di Christine Lagarde, che ha respinto in modo tiepido le previsioni di un rialzo dei tassi già da ottobre 2022.

Diffusi, tra gli altri, anche i dati sul Pil di Italia (+2,6% trimestrale e +3,8% annuo, sopra le attese) e Germania (+1,8% t/t e +2,5% a/a, sotto le stime) e l’inflazione in Italia (+0,8% mensile e +3,1% annuo a ottobre).

Sul Forex l’euro/dollaro è in lieve calo a 1,165 dopo il rialzo di ieri, mentre il cambio tra biglietto verde e yen resta in area 113,7.

Tra le materie prime, scambiano in lieve rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,3%) a 83,9 dollari e il Wti (+0,3%) a 83,05 dollari.

Sull’obbligazionario, il differenziale tra Btp e Bund si amplia di 9 punti base a 127 punti base, in scia alle speculazioni sulle prossime mosse della Bce. Il rendimento del decennale italiano sale all’1,17%, in attesa dell’aggiornamento del rating sull’Italia da parte di Dbrs, attualmente BBB high con outlook negativo.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap avanza Exor (+2,4%) dopo aver firmato un accordo preliminare con Covèa per la vendita del gruppo delle riassicurazioni PartnerRe alla cifra di 7,7 miliardi. Positiva Eni (+2,1%) dopo i risultati, mentre arretrano Banco Bpm (-5,2%) e Bper (-5%).