Mps – Il Ministro Franco: “Non disposti a cessione a qualsiasi prezzo”

“Come abbiamo mostrato nella gestione” della trattativa con UniCredit “non siamo disposti a cedere Mps a qualsiasi prezzo e in qualsiasi modo”.

Lo ha detto in conferenza stampa il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa seguita all’approvazione della Legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri.

Su Mps “nell’immediato stiamo chiedendo una proroga” alla Commissione UE “del termine del 31 dicembre per avere tempo per procedere senza fretta e in modo adeguato” alla vendita, “esploreremo nelle prossime settimane e mesi ulteriori possibilità”, ha aggiunto il titolare del Tesoro, primo azionista della banca senese con il 64,2% del capitale.

“Ove non vi fosse e fintanto che non vi sarà una soluzione, continueremo a gestire la banca come azionisti cercando di far si’ che diventi sempre più una banca efficiente e solida”, ha precisato Franco.

“Ringrazio UniCredit per la disponibilità” nella trattativa su Mps, “ha studiato la situazione, abbiamo avuto varie interazioni” ma “siamo giunti a un divario tra ciò che UniCredit desiderava ottenere e ciò che noi eravamo disposti a dare, un divario sull’entità dell’aumento di capitale ma soprattutto sul valore del ramo d’azienda”, ha poi spiegato il Ministro.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il divario sarebbe ammontato a circa 3 miliardi: 1,3 miliardi sarebbe stata l’offerta di UniCredit a fronte dei 3,6-4,8 miliardi chiesti dal MEF.

L’obiettivo del Tesoro, che già nei giorni scorsi ha aperto un negoziato con la Dg Comp per arrivare a un nuovo accordo entro qualche settimana, sarebbe quello di restare un altro anno nel capitale della banca senese, posticipando la scadenza del regime di ricapitalizzazione precauzionale dal 31 dicembre 2021 alla fine del 2022. L’indiscrezione viene riportata da MF.

Durante questo periodo, si cercherà un altro potenziale acquirente e su provvederà a una nuova ristrutturazione che agevoli una fusione per l’istituto toscano.

Secondo La Stampa, invece, starebbe prendendo corpo l’ipotesi di una proroga più lunga per la cessione del pacchetto del 64,2% in mano al Tesoro. Una fonte politica citata dal
quotidiano sottolinea che “servono almeno due anni per rendere la banca appetibile per il mercato e per superare le prossime elezioni politiche”.

Intorno alle 11:40 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,7% a 1,04 euro, un andamento sostanzialmente in linea con l’indice di settore (-0,6%).