Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un calo dello 0,9% e al di sotto dell’analogo indice europeo (-0,1%), non impedendo però al Ftse Mib (+1,1%) di chiudere in territorio positivo.
Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.
Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.
In questo scenario, con lo spread risalito in area 130 pb, il comparto bancario ha archiviato una settimana negativa, in attesa che entri nel vivo la tornata delle trimestrali.
Sul Ftse Mib frenano Mediobanca (-0,1%), reduce dai risultati e con l’assemblea che ha approvato le modifiche sulla governance, e UniCredit (-0,9%), fresca di risultati e che presenterà il nuovo piano strategico il prossimo 9 dicembre, con la strategia che non includerà Mps (considerata un capitolo chiuso). Acquisti su Intesa Sanpaolo (+0,2%), in attesa dei conti.
Sul Mid Cap rallenta Mps (-3,8%), con il Tesoro che ha chiesto all’UE una proroga dei tempi per la privatizzazione dopo il fallito negoziato con UniCredit e con l’UE che monitora la situazione. Vendite su Carige (-3,3%), aspettando novità sulla cessione della quota di controllo e che ha ceduto altre quote di Bankitalia.
Sullo Small Cap denaro su Banca Profilo (+1,7%), in attesa di novità sulla vendita della partecipazione di maggioranza.