Borse europee incerte dopo l’avvio poco mosso di Wall Street, con l’attenzione già proiettata alla riunione della Federal Reserve che si concluderà domani sera.
A Piazza Affari il Ftse Mib è pressoché invariato in area 27.200 punti. Deboli il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), mentre guadagnano terreno il Dax di Francoforte (+0,9%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%). Variazioni contenute per Dow Jones (flat), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (+0,2%) dopo i record della seduta precedente.
Nelle ultime settimane, le trimestrali perlopiù positive delle Società hanno sostenuto i mercati azionari, controbilanciando i timori per l’elevata inflazione e la prospettiva di una svolta restrittiva nella politica monetaria.
Dall’altro lato, persistono i problemi legati alle forniture e ai prezzi dell’energia, che potrebbero determinare pressioni inflazionistiche più durature del previsto costringendo le banche centrali a intervenire.
A tal proposito, l’attenzione è rivolta al meeting della Fed in programma oggi e domani, che dovrebbe annunciare una graduale riduzione del programma di acquisti bond mensili. Il tutto, mentre torna a preoccupare la recrudescenza della pandemia in alcune regioni del mondo.
Intanto, gli ultimi dati sull’economia dell’eurozona hanno evidenziato un ulteriore rallentamento nella crescita del manufatturiero, principalmente dovuto proprio ai problemi di fornitura che hanno ostacolato i programmi di produzione e intaccato gli ordini.
Sul Forex l’euro/dollaro si attesta poco sotto quota 1,16, mentre il cambio tra biglietto verde e yen viaggia in area 113,8.
Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-0,7%) a 84,1 dollari e il Wti (-0,6%) a 83,5 dollari, in attesa della riunione dell’Opec+ in programma il 4 novembre.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 123 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,09%.
Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Prysmian (+1,5%) e Bper (+1,35%) mentre arretrano Eni (-2%) e Banca Mediolanum (-1,6%). Poco mossa Ferrari (-0,1%) dopo i risultati in crescita e il miglioramento della guidance.
