I futures sull’azionario Usa oscillano intorno alla parità, preannunciando una partenza poco mossa a Wall Street dopo i nuovi record segnati ieri e in attesa dell’inizio della due giorni di meeting della Federal Reserve.
I principali indici americani hanno chiuso la prima seduta di novembre registrando nuovi massimi storici. In particolare, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,3% e lo S&P 500 lo 0,2%.
Nelle ultime settimane, la stagione delle trimestrali ha contribuito a sostenere i mercati azionari, con oltre l’80% delle società dello S&P 500 che hanno presentato i risultati fino ad ora hanno battuto le attese degli analisti.
Dall’altra parte permangono le preoccupazioni legate all’elevata inflazione e alla prospettiva di una riduzione delle politiche monetarie accomodanti, con il rischio che i problemi di supply chain e la crisi energetica possano trasformarsi in una pressione sui prezzi più prolungata del previsto.
Nel frattempo, i recenti dati macroeconomici hanno evidenziato un rallentamento della crescita economica, gettando ulteriori dubbi sull’outlook della ripresa post pandemia in un momento che vede la recrudescenza del virus in alcune parti del mondo.
In tale contesto, il focus degli investitori è rivolto soprattutto sul meeting della Fed che si concluderà domani sera, da cui sono attese indicazioni sul ritmo di riduzione degli acquisti mensili di bond e sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse.
Intanto, negli Stati Uniti la manovra fiscale del presidente Joe Biden sembra a dover affrontare una nuova sfida, dopo che il senatore Joe Manchin ha dichiarato che il Congresso necessita di più tempo per valutarne l’impatto.
Per quanto riguarda l’azionario, Tesla cede oltre il 4% nel premarket dopo che Elon Musk ha dichiarato che il deal per il maxi ordine da parte di Hertz non è ancora concluso e ne ha sminuito il potenziale.