I risultati del terzo trimestre 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico e hanno portato a conseguire già i 4 miliardi di utile netto minimo previsto per l’intero 2021.
I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo, caratteristiche che hanno permesso di mitigare efficacemente l’impatto nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021 e che si traducono in un basso profilo di rischio a presidio del supporto del gruppo all’Italia.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo derivanti dalla fusione di Ubi Banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi nel 2020 e quasi 500 milioni nei primi nove mesi del 2021, a valere sull’utile ante imposte, che il gruppo ha destinato all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
L’istituto guidato da Carlo Messina ha registrato nel solo terzo trimestre 2021 un margine di intermediazione pari a 5.092 milioni (+7% a/a).
Il risultato lordo di gestione si è fissato a 2.454 milioni (+19,5%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 983 milioni (546 milioni nel terzo trimestre 2020 se si esclude il goodwill negativo provvisorio originato dall’acquisizione di Ubi Banca e 3.810 milioni includendo questa voce).
(segue approfondimento)