Intesa Sanpaolo ha archiviato il terzo trimestre 2021 con solidi risultati, nonostante il protrarsi della crisi sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19, con il margine di intermediazione attestatosi a 5.092 milioni (+7% a/a) e il risultato lordo di gestione a 2.454 milioni (+19,5%). L’utile netto è ammontato a 983 milioni, beneficiando del calo dei costi operativi e delle rettifiche su crediti. Risultato che si confronta l’utile netto di 546 milioni realizzato nel terzo trimestre 2020, escludendo la contabilizzazione del goodwill negativo provvisorio originato dall’acquisizione di Ubi Banca (3.810 milioni includendo tale voce).
I risultati del terzo trimestre 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico.
I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo.
I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto dell’inclusione del gruppo Ubi per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell’inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.
Il margine di intermediazione si è fissato a 5.092 milioni (+% a/a), al cui interno il margine di interesse ha mostrato nel complesso una buona tenuta fissandosi a 1.999 milioni (-6,1%).
Le commissioni nette si sono attestate a 2.325 milioni (+8,3%). In dettaglio, si è registrata una crescita delle commissioni da attività bancaria commerciale (+8,6%) e delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (+6,5%), nel cui ambito è salita la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli (+9,3%), quella relativa al risparmio gestito (+11,2%; con commissioni di performance pari a 50 milioni nel terzo trimestre 2021 e a 35 milioni nel terzo trimestre 2020) e di quella relativa ai prodotti assicurativi (+1,3%).
Il risultato netto dell’attività finanziaria è aumentato a 378 milioni (+197,6%), con la componente relativa alla clientela che è scesa a 74 milioni da 100 milioni, quella di capital markets ha registrato un saldo positivo di 158 milioni (da -205 milioni), quella dell’attività di trading e tesoreria è diminuita a 143 milioni da 224 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che ha registrato un saldo positivo di 3 milioni (da +7 milioni).
Gli altri ricavi sono saliti a 390 milioni (+10,2%), nel cui ambito il risultato dell’attività assicurativa è ammontato a 365 milioni (353 milioni nel periodo di confronto).
Alla crescita dei ricavi si è accompagnata a una diminuzione dei costi che, nel complesso, sono scesi a 2.638 milioni (-2,4%), con le spese del personale stabili a 1.642 milioni (-0,2%) e gli altri costi scesi a 996 milioni (-5,8%).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 2.454 milioni (+19,5%).
Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2021 è pari al 51,8%, rispetto al 56,8% del terzo trimestre 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono calate a 543 milioni (-44,1% rispetto ai 972 milioni del periodo di confronto, che includevano 430 milioni per i futuri impatti legati al Covid-19), e includono lo stanziamento di circa 160 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è stato pari a 82 milioni (64 milioni nel terzo trimestre 2020).
Gli altri proventi netti hanno registrato un saldo positivo per 63 milioni (22 milioni nel periodo di confronto).
L’utile delle attività operative cessate è risultato nullo (80 milioni nel terzo trimestre 2020).
Il risultato corrente lordo è stato pari a 1.892 milioni (+68,9%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto consolidato pari a 983 milioni (+%).
Il tutto dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 619 milioni;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 41 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per
51 milioni; - tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 210 milioni;
- una perdita di pertinenza di terzi per 12 milioni.
Il risultato si confronta con l’utile netto di 546 milioni realizzato nel terzo trimestre 2020, escludendo dal computo il goodwill negativo provvisorio originato dall’acquisizione di Ubi Banca. Includendo tale voce, il terzo trimestre 2020 ha registrato un utile netto di 3.810 milioni.