Mercati – Europa contrastata, Milano resiste sopra la parità

Mattinata incerta per le borse europee e per i futures di Wall Street in attesa della conclusione, questa sera, della riunione della Federal Reserve e della successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell.

Lievemente positivo il Ftse Mib di Milano (+0,35% in area 27.290 punti) mentre scambiano poco sotto la parità il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,1%). Flat il Cac 40 di Parigi, più arretrato l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%). Variazioni contenute per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i nuovi record messi a segno ieri.

Il focus è rivolto al meeting della Fed, che in serata dovrebbe annunciare l’avvio del tapering del programma di acquisti mensili di bond. Gli operatori, inoltre, attendono indicazioni sulle tempistiche di un eventuale rialzo dei tassi di interesse.

Alcuni ritengono che la banca centrale possa ritoccare il costo del denaro già nel 2022 per far fronte a pressioni inflazionistiche più persistenti del previsto, nonostante la prudenza manifestata dal presidente Jerome Powell nelle ultime uscite.

In Europa, invece, il numero uno della Bce, Christine Lagarde, ha affermato che un aumento dei tassi nel 2022 da parte dell’Eurotower resta “molto improbabile”, intervenendo ad un evento in Portogallo.

Intanto, l’incertezza sulle prossime mosse della Fed alimenta la volatilità sui mercati obbligazionari, con la curva dei Treasury che si adatta per anticipare eventuali strette monetarie più rapide del previsto.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, oggi verranno diffusi i dati Adp sull’occupazione del settore privato americano a ottobre, aspettando il Job Report ufficiale in uscita venerdì. In calendario, sempre negli Usa, anche l’indice Ism non manifatturiero.

Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene in area 1,159, mentre il cambio tra biglietto verde e yen resta arretra a 113,85.

Tra le materie prime, accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,9%) a 83,1 dollari e il Wti (-2,3%) a 82,0 dollari, in attesa del meeting Opec+ di domani e dopo l’incremento delle scorte Usa evidenziato dal report settimanale Api.

Sull’obbligazionario, in Europa, lo spread Btp-Bund si riduce ulteriormente a circa 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano in discesa all’1,02%.

Tornando a Piazza Affari, aggiorna i massimi storici Ferrari (+5,5%) all’indomani dei risultati trimestrali. In luce sul Ftse Mib anche Exor (+3,1%) e Leonardo (+2,2%) mentre arretrano i petroliferi Eni (-1,7%) e Tenaris (-1,4%). Realizzi anche su Prysmian (-1,3%) che ieri ha aggiornato il proprio record.