Banca Generali ha archiviato il terzo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 180,2 milioni (+24% a/a), grazie alla robusta performance dei ricavi core. L’utile netto si è fissato a 80,8 milioni (+26,4%),
“Continuiamo a crescere in misura superiore al mercato di riferimento e ci avviamo verso il miglior esercizio della nostra storia garantendo solidità e ritorni ai vertici del settore per tutti gli stakeholders”.
È con queste parole che Gian Maria Mossa, Ad e Dg di Banca Generali, ha commentato i conti del terzo trimestre 2021.
“Risultati eccellenti che confermano la qualità ed unicità del nostro modello di business incentrato sulla qualità dei nostri professionisti, sempre più un punto di riferimento non solo per la clientela private ma per tutte quelle famiglie bisognose di consulenza per la protezione patrimoniale”, ha aggiunto il manager.
Il margine di intermediazione è salito a 180,2 milioni (+24% a/a), al cui interno le commissioni nette ricorrenti (114 milioni, +24%) hanno mostrato un solido progresso grazie alla crescita delle masse, salite a 82,1 miliardi a fine settembre (+10,4% rispetto al 31 dicembre 2020). Il risultato ha beneficiato anche del miglioramento del mix di prodotto. Le commissioni variabili (31,6 milioni, +16%) hanno dato un contributo positivo, seppure in calo rispetto ai trimestri precedenti.
Il margine finanziario si è attestato a 34,6 milioni (+31%), principalmente per il contributo de profitti da trading (saliti da 1,7 milioni a 13,3 milioni) e per il processo di ribilanciamento e diversificazione degli attivi finanziari. Il margine di interesse è sceso a 21,3 milioni (-13,8%).
I costi operativi si sono attestati a 58,7 milioni (+8%), crescita legata principalmente a oneri straordinari legati al processo di espansione sul mercato svizzero. La componente di costi ‘core’ è risultata pari a 52 milioni (+4,5%), dunque in linea con le proiezioni del piano triennale.
Il risultato operativo, pertanto, ha mostrato un forte progresso (121,5 milioni, +33,8%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 80,8 milioni (+26,4%), dopo avere spesato, fra gli altri, 8,4 milioni (+18%) di contributi per i fondi bancari.