Global Markets Auto – Mitsubishi Motors alza ancora le stime sugli utili 2021/2022

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

Proseguono in rialzo le borse europee. Il Dax guadagna lo 0,5%, il Ftse 100 lo 0,4%, Ftse Mib e CAC 40 lo 0,3%. A Wall Street, Nasdaq a +0,6%, S&P 500 a +0,4%, invariato il Dow Jones.

La casa automobilistica giapponese Mitsubishi Motors ha di nuovo rivisto al rialzo le stime per l’utile netto annuale, grazie alla debolezza dello yen, anche se ha abbassato quelle relative ai ricavi.

La società si aspetta un utile netto di 40 miliardi di yen (303,6 milioni di euro ai cambi attuali) per l’esercizio 2021/2022 che si chiuderà il 31 marzo 2022, contro una precedente stima di 15 miliardi di yen pubblicata a luglio scorso. Nel precedente esercizio, Mitsubishi Motors aveva registrato una perdita di 312 miliardi di yen, a causa degli effetti della pandemia. La guidance sui ricavi è stata abbassata a 2.010 miliardi di yen (15,25 miliardi di euro) da 2.080 miliardi. La nuova stima rappresenta comunque un aumento del 38% rispetto all’esercizio precedente.

Nel secondo trimestre dell’esercizio 2021/2022 (luglio-settembre), il gruppo ha registrato un utile netto di 15,6 miliardi di yen (118,4 milioni di euro), a fronte di una perdita di 33,7 miliardi di yen lo scorso anno. I ricavi sono saliti del 32,8% a 458,7 miliardi di yen (3,5 miliardi di euro), con volumi stabili a 212 mila unità. Per l’esercizio 2021/2022 Mitsubishi Motors conta di vendere 903.000 unità, 64 mila in meno rispetto alla precedente previsione ma quasi 100 mila in più in confronto all’esercizio 2020/21.

Secondo il quotidiano Handelsblatt “All’interno del Consiglio di Sorveglianza di Volkswagen la maggioranza non considera più Diess l’uomo giusto per guidare il Gruppo”. Handelsblatt sottolinea: “La sfiducia dei lavoratori è chiara”, e il CEO non ha la fiducia del consiglio di fabbrica e anche per questo ha deciso di rimandare un appuntamento negli Usa”.

Il CEO del gruppo aveva fatto sapere nelle scorse settimane di voler premere l’acceleratore
sulla transizione alla mobilità elettrica e di prevedere di conseguenza un massiccio taglio del personale, contro l’opinione del consiglio di fabbrica.

Per risolvere il conflitto sarà istituita una commissione con l’incarico di mediare tra le diverse posizioni. Domani, intanto, Diess parlerà di fronte all’assemblea di fabbrica, e l’esito del confronto potrebbe essere rimandato alla seduta del prossimo consiglio di Sorveglianza a fine novembre o ai primi di dicembre.

Tramite l’obiettivo “carbon neutrality”, Volkswagen mira a diventare il più grande venditore al mondo di veicoli elettrici entro la metà del decennio e ha delineato piani per costruire sei grandi fabbriche di celle a batteria con partner europei entro la fine del decennio. Inoltre, Volkswagen sta espandendo la sua strategia verde investendo in un fondo sostenuto dall’UE per sostenere congiuntamente le imprese tecnologiche nel campo della trasformazione energetica. La casa automobilistica, che si è impegnata a diventare carbon neutral entro il 2050, ha annunciato di essere entrata in partnership strategica con EIT InnoEnergy e diventerà un azionista del fondo sostenuto dall’UE.

Tale mossa è in linea con le altre di Volkswagen, che a settembre ha svelato i piani per istituire un proprio fondo di venture capital da 300 milioni di euro per investire in progetti di decarbonizzazione e start-up nel settore. “L’idea è di utilizzare InnoEnergy come un
modo aggiuntivo per trovare imprese interessanti e sostenerle nella scalata dei loro modelli di business”, ha detto Jens Wiese, capo M&A di Volkswagen. EIT InnoEnergy ha già investito 560 milioni di euro e detiene partecipazioni in circa 300 gruppi, tra cui il produttore svedese di batterie Northvolt, l’impresa siderurgica H2 Green Steel, e il produttore di litio Vulcan Energy Resources.