Nel pomeriggio i maggiori indici del Vecchio Continente continuano a muoversi in territorio positivo con il Ftse Mib di Milano a +0,3% in area 27.451 punti. Il Dax di Francoforte guadagna lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse 100 di Londra lo 0,5% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,1%.
Oltreoceano, all’indomani dei nuovi record segnati ieri a Wall Street in seguito alla riunione della Federal Reserve, i principali indici aprono misti con il Nasdaq a +0,8%, lo S&P500 a +0,4% e il Dow Jones a -0,1%.
La Fed ha annunciato l’inizio della riduzione del programma di acquisti asset mensili di 15 miliardi di dollari dagli attuali 120 miliardi, con l’intenzione di concluderli nel 2022. L’approccio sui tassi di interesse si è rivelato più cauto: il chairman Jerome Powell ha dichiarato l’intenzione dell’istituto di Washington di essere più paziente nell’alzare il costo del denaro.
Dal fronte macro, i prezzi alla produzione industriale dell’Eurozona di settembre sono aumentati del 2,7% su base mensile, superando il consensus (+2,3%), dopo il +1,1% di agosto. Il dato evidenzia un incremento del 16% su base annua, oltre le attese (+15,4%) e il +13,4% del precedente mese. Ad ottobre la lettura finale dell’indice Markit PMI servizi dell’eurozona si è attestata a 54,2 punti, lievemente inferiore al consensus e alla rilevazione preliminare (entrambi a 54,3 punti). Il Pmi composito si è fissato a 54,6 punti, anche in questo caso leggermente al di sotto dei 54,7 punti del dato precedente e del consensus.
Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno toccato un nuovo minimo dallo scoppio della pandemia, attestandosi a 269 mila unità rispetto alle 275 mila previste dal consensus e alle 283 mila della rilevazione precedente. Domani usciranno i Non Farm Payroll di ottobre dopo il dato ADP diffuso ieri che ha evidenziato il maggior aumento di impieghi nel settore privato da quattro mesi.
Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in discesa a 1,1550 e il dollaro/yen in area 113,81. Sterlina in calo a 1,3508 sul dollaro, dopo che la Bank of England ha deluso le previsioni mantenendo invariati i tassi di interesse.
Gli operatori restano in attesa del meeting Opec+, che dovrebbe confermare l’incremento dell’output di 400.000 barili al giorno anche a dicembre, nonostante le pressioni degli Stati Uniti per un aumento calmieratore della produzione. Le quotazioni del greggio sono in rialzo con il Brent (+1,3%) a 83,12 dollari e il Wti (+1,2%) a 81,78 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 113 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,89%.
Tornando a Piazza Affari, TIM (+5,1%) scatta in vetta al principale listino di Piazza Affari in scia alle indiscrezioni riportate da Bloomberg, secondo cui il colosso italiano sembrerebbe pronto a cedere il controllo della rete. Come riportato da Bloomberg, i portavoce di Telecom Italia, Open Fiber e Vivendi hanno rifiutato di commentare. Denaro anche su Tenaris (+3,7%) dopo aver riportato risultati trimestrali superiori alle attese degli analisti. Forti acquisti anche su Moncler (+1,9%). In coda BPER (-1,5%), Intesa (-2%) e Diasorin (-2,2%).
Segnaliamo infine che Banca Generali (+0,3%) ha pubblicato i risultati del terzo trimestre 2021. Tra le altre Big Cap, anche CNH ha diffuso i risultati, chiusi con ricavi delle attività industriali in crescita del 23,4% a 7,54 miliardi di dollari, superiori ai 7,054 miliardi previsti dal consensus. Conti in uscita anche per Banco BPM (-1,5%), Leonardo (+0,1%), ENEL (-0,3%) e Inwit (+1%).