doValue – Utile netto di competenza del gruppo per 12,8 mln nei 9M 2021

doValue ha archiviato i primi nove mesi del 2021 con ricavi lordi pari a 385,9 milioni (+37% a/a).

Si segnala, che il periodo in esame comprende la piena contribuzione della controllata doValue Greece, acquisita nel mese di giugno 2020.

I ricavi di servicing di asset Npe e Reo sono ammontati a 355,8 milioni (+39%). I ricavi da co-investimento si sono fissati a 4,2 milioni (372 mila euro nel periodo di confronto) e i ricavi da prodotti ancillari e attività minori si sono fissati a 25,9 milioni (in linea con i primi nove mesi del 2020).

Dopo oneri operativi saliti a 222,9 milioni (+25%), a seguito dell’ampliamento del perimetro di consolidamento, l’Ebitda si è attestato a 115,9 milioni (+66%). Al netto degli elementi non ricorrenti (con un marginale impatto), l’Ebitda è stato pari a 116,1 milioni (+49%).

Gli elementi non ricorrenti relativi ai costi operativi (“sopra” l’Ebitda) includono prevalentemente oneri legati alla fusione tra doValue Greece e doValue Hellas, il rimborso assicurativo legato al contenzioso fiscale di Altamira e altre consulenze legate a progetti di M&A.

Il periodo si è chiuso con un utile di competenza del gruppo pari a 12,8 milioni (perdita netta di 16,3 milioni nei primi nove mesi del 2020). Al netto degli elementi non ricorrenti, il risultato netto di competenza della capogruppo sarebbe stato pari a 22,7 milioni (-4,8 milioni nei primi nove mesi del 2020).

Gli elementi non ricorrenti inclusi “sotto” l’Ebitda si riferiscono prevalentemente a piani di incentivi all’esodo e l’effetto one-off non-cash dei costi ammortizzati residui legati alla chiusura del Senior Facility Loan per l’acquisizione di Altamira, nonché a relative imposte.

A livello patrimoniale, al 30 settembre 2021 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 432 milioni (410,6 milioni a fine 2020). La leva finanziaria risulta pari a 2,6x (2,6x alla fine di dicembre 2020).

A fine settembre 2021 il portafoglio gestito dal gruppo nei 5 mercati in cui opera (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) è pari a 150,3 miliardi (157,7 miliardi al 31 dicembre 2020).

Il mercato del servicing in Sud Europa continua a essere vivace, con gli istituti bancari particolarmente desiderosi di accelerare i propri progetti di miglioramento della qualità dei propri bilanci in vista del previsto aumento dei tassi di default, nonostante i coefficienti di Npe siano tenuti artificialmente sotto controllo da moratorie e altre misure a sostegno dell’economia.

I progressi della campagna vaccinale e la riapertura delle attività economiche che stanno avvenendo in tutta Europa, nonché la fine delle limitazioni alle aste dei mutui prima casa in Italia, prima dell’inizio della stagione estiva, stanno supportando una ripresa delle attività giudiziarie già ben avviata durante il secondo semestre 2020 e proseguito nei primi nove mesi del 2021.

Ciò consentirà a doValue di accelerare i tassi di incasso recuperando parte del backlog del 2020.

Il positivo sviluppo del business, il progressivo miglioramento degli incassi e un approccio conservativo sui costi continueranno a supportare la redditività e la capacità di generazione di cassa di doValue, grazie anche ad un solido bilancio e ad un leverage contenuto, importanti caratteristiche difensive nel contesto attuale.

Alla luce dei risultati conseguiti per i primi nove mesi del 2021 e della visibilità sull’evoluzione della gestione nel quarto trimestre del 2021, il management di doValue prevede di raggiungere per il 2021 ricavi lordi in un range tra 565-575 milioni e un Ebitda esclusi elementi non ricorrenti in un range tra 190- 195 milioni, con una leva Finanziaria a fine 2021 in un range tra 2-2,2x.