Bper – Margine di intermediazione a 892,4 mln con ampliamento perimetro nel 3Q 2021

Bper ha chiuso il terzo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 892,4 milioni, a seguito dell‘ingresso nel perimetro di consolidamento delle filiali ex Ubi e degli sportelli ex Intesa Sanpaolo acquisite dalla stessa Intesa Sanpaolo. Il periodo si è chiuso con un utile netto di 84,4 milioni, dopo avere contabilizzato  80 milioni relativi al contributo stimato per il Fondo di Garanzia dei Depositi.

“Sul fronte gestionale, il terzo trimestre ha confermato i trend positivi già osservati da inizio anno, evidenziando una redditività in ulteriore crescita che, nonostante la consueta stagionalità, ha continuato a beneficiare di un importante aumento dei ricavi commissionali trascinati, in particolare, dall’attività di collocamento dei prodotti di risparmio gestito e bancassurance”.
È con queste parole che Piero Montani, Ad di Bper, ha commentato i risultati del terzo trimestre 2021.
Si segnala che i dati di conto economico consolidati del terzo trimestre 2021 non sono confrontabili con i periodi precedenti a causa della variazione dimensionale del gruppo che include le attività e passività, nonché il contributo economico apportato dal ramo acquisito, dal 22 febbraio 2021 per le 587 filiali ex Ubi Banca e dal 21 giugno 2021 per le 33 filiali di Intesa Sanpaolo.

Il margine di intermediazione si è fissato a 892,4 milioni, beneficiando sia della buona performance commerciale che della piena contribuzione del ramo acquisito.

Il margine di interesse si è attestato a 391,1 milioni. Tra le componenti principali si è registrato un contributo dei fondi TLTRO-III al netto degli interessi pagati sulle somme depositate presso BCE pari a 80,9 milioni e un apporto del portafoglio titoli per 80,7 milioni.

Le commissioni nette sono state pari a 438,5 milioni, beneficiando principalmente di flussi in aumento di raccolta netta del risparmio gestito e bancassurance, tenuto conto della stagionalità del periodo.

I profitti da trading sono ammontati a 52,9 milioni, grazie agli utili derivanti dalle cessioni di attività finanziarie e alla buona performance realizzata dai mercati, mentre gli altri ricavi si sono fissati a 9,9 milioni.

I costi operativi si sono attestati a 517,8 milioni. In dettaglio, le spese per il personale sono ammontate a 318,3 milioni, beneficiando della consueta stagionalità del periodo, mentre gli altri costi sono stati pari a 204 milioni.

Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 374,6 milioni e, dopo rettifiche su crediti per 138,8 milioni, il risultato netto di gestione è ammontato a 235,8 milioni.

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 84,4 milioni, dopo avere contabilizzato 80 milioni relativi al contributo stimato per il Fondo di Garanzia dei Depositi.