Global Markets Auto – In ribasso Tesla (-2,5%) dopo sondaggio su Twitter di Elon Musk

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

Proseguono incerte le borse europee. Il Ftse Mib cede lo 0,1%, mentre il CAC 40 e il Ftse 100 guadagnano rispettivamente lo 0,3% e lo 0,1%. Invariato il Dax a Francoforte. A Wall Street, il Dow Jones avanza dello 0,5%, mentre il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano lo 0,1%.

In ribasso il titolo Tesla (-2,5%) dopo che i followers di Elon Musk, in un sondaggio organizzato dallo stesso Musk su Twitter, hanno votato a favore della vendita del 10% della sua quota di partecipazione in Tesla. Nello specifico il 58% dei partecipanti al sondaggio si è detto favorevole alla vendita. La quota sarebbe valutata attorno ai 21 miliardi di dollari sulla base di 170 milioni di azioni Tesla in possesso di Musk.

L’utilizzo del crowd-sourcing è l’ultimo esempio della lunga storia di Elon Musk suscitare interesse verso Tesla. La persona più ricca del mondo ha proposto tale sondaggio in risposta alle recenti discussioni sugli ultra-ricchi che accumulano guadagni non realizzati per evitare di pagare le tasse. A riguardo Elon Musk deve pagare le tasse su qualsiasi stock
opzioni che esercita. In passato i tweet di Musk avevo già mosso le azioni Tesla, attirando non poche attenzioni da parte delle autorità.

Le case automobilistiche europee, scosse da una carenza globale di chip negli ultimi giorni, si sono affrettate ad assicurare agli azionisti che la carenza di magnesio non è, per ora, un rischio per i loro piani di produzione.

Tuttavia, i fornitori di componenti per auto e le associazioni di settore avvertono che se la produzione in Cina, che rappresenta l’85% della fornitura globale di magnesio, non riprenderà presto, le case automobilistiche potrebbero dover affrontare carenze significative del materiale.

Le case automobilistiche normalmente non acquistano da sole grandi quantità di magnesio. Ma i produttori di componenti che forniscono alle case automobilistiche componenti chiave dipendono fortemente dal magnesio, che può essere utilizzato da solo o combinato con l’alluminio per ridurre il peso delle auto.

Rendere i veicoli più leggeri è particolarmente utile per estendere l’autonomia di guida dei veicoli elettrici, fondamentale per i piani di transizione energetica dell’Europa.

La carenza di chip ha già allungato i tempi di consegna per le auto nuove, a volte fino a un anno. Senza una rapida ripresa delle esportazioni cinesi di magnesio tali code potrebbero allungarsi.

Le aziende automobilistiche Stellantis e BMW affermano di non vedere un problema imminente con le forniture. Altri nel settore affermano che le loro scorte e il magnesio già in transito li porteranno fino all’inizio del 2022.

Il responsabile degli acquisti di Volkswagen, Murat Aksel, ha affermato: “Non possiamo prevedere in questo momento se la carenza di magnesio, che avverrà sicuramente secondo la nostra pianificazione, sarà maggiore della carenza di semiconduttori”.

La produzione cinese di magnesio è circa il 50% dei livelli normali, hanno affermato fonti del settore, poiché l’aumento dei prezzi del carbone e il razionamento dell’energia hanno spinto le fonderie a tagliare o chiudere le attività.

La Cina ha permesso ad alcuni produttori di magnesio di riprendere la produzione, ma non abbastanza per alleviare significativamente la carenza. I prezzi sono scesi dai massimi storici, ma sono ancora più del doppio dei livelli di gennaio.

“Siamo molto preoccupati che questo avrà un impatto su di noi tra un paio di settimane”, ha detto a Reuters Jonathan O’Riordan, capo dell’associazione europea dei produttori di automobili ACEA.