Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (gruppo Intesa Sanpaolo), al 30 settembre 2021, ha raggiunto masse amministrate pari a 330,9 miliardi, in aumento di 27,2 miliardi (+9%) rispetto al 31 dicembre 2020, raggiungendo il livello più elevato registrato nella storia del gruppo.
La crescita delle masse rispetto alla fine del 2020 è stata realizzata sia grazie all’eccellente risultato di raccolta netta, pari a 11,9 miliardi, sia per effetto della performance di mercato che ha inciso positivamente sui patrimoni per 15,3 miliardi.
L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito sia risultata pari a 213,6 miliardi (197,2 miliardi a fine 2020, +8%), pari al 65% delle masse amministrate.
Nei primi nove mesi del 2021 l’attività delle reti distributive ha registrato la migliore performance commerciale di sempre, realizzando una raccolta netta di oltre 11,9 miliardi, in crescita del 35% rispetto all’analogo periodo del 2020. L’analisi delle componenti mostra come la raccolta netta di risparmio gestito, pari a 8,5 miliardi, sia risultata in fortissima crescita (+5,6 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Ciò è stato possibile anche grazie all’attività dei private banker del gruppo che hanno orientato i flussi di risparmio della clientela verso prodotti a più elevato contenuto consulenziale.
La raccolta netta di risparmio amministrato è risultata pari a circa 3,5 miliardi (6 miliardi nei primi nove mesi del 2020).
Al 30 settembre 2021 la struttura distributiva del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si avvaleva di 6.626 private banker, con un portafoglio medio pro-capite di 50 milioni.
L’analisi dei principali aggregati del conto economico evidenzia che nei primi nove mesi del 2021 le commissioni nette sono risultate pari a 1.558 milioni (+11% rispetto al saldo di 1.408 milioni registrato nell’analogo periodo del 2020). Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (quasi il 95%) del margine commissionale, sono risultate pari a 1.473 milioni evidenziando una solida crescita (+13%) rispetto ai primi nove mesi del 2020, sostanzialmente in linea con la crescita percentuale registrata dalle masse medie di risparmio gestito.
Anche nei primi nove mesi del 2021 il contributo riveniente da commissioni di performance è stato del tutto immateriale (2 milioni).
Il margine di interesse, pari a 161 milioni, ha evidenziato una flessione di 34 milioni rispetto al allo stesso periodo del 2020, principalmente legata alla minore redditività delle attività finanziarie derivante dal calo dei rendimenti di mercato.
I costi operativi netti, pari a 593 milioni, sono rimasti sostanzialmente in linea (+1%) con quelli sostenuti nei primi nove mesi del 2020. L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese per il personale (341 milioni) sono risultate in marginale diminuzione (-1 milione), mentre le altre spese amministrative (198 milioni) hanno registrato un contenuto incremento (+6 milioni) legato a maggiori spese informatiche e per servizi resi da terzi.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, pari a 54 milioni, sono risultate in aumento di 3 milioni principalmente per maggiori ammortamenti di software.
Il Cost/Income ratio è sceso al 33%, in miglioramento di tre punti percentuali rispetto quello registrato nei primi nove mesi dello scorso esercizio.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 1.188 milioni (+12%), mostrando un solido miglioramento rispetto all’analogo periodo del 2020.
L’utile netto consolidato è risultato pari a 882 milioni (+42%), evidenziando una forte crescita (+259 milioni) rispetto ai primi nove mesi del 2020. Tale incremento include, per 164 milioni, la plusvalenza netta realizzata con la cessione del ramo banca depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank (Luxembourg). Al netto di tale componente non ricorrente, l’utile netto si sarebbe attestato a 718 milioni, in crescita del 15% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, rappresentando comunque il miglior risultato dei primi nove mesi di sempre.
I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 30 settembre 2021 il Common Equity Tier1 ratio è risultato pari a 17% e il Total Capital ratio al 17,2 per cento.
Tommaso Corcos, Ad e Dg di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ha commentato: “I risultati presentati oggi testimoniano, ancora una volta, il grande lavoro svolto. Raggiungiamo infatti il nuovo massimo storico di oltre 330 miliardi di masse amministrate, confermandoci la prima private bank del Paese e tra le prime in Europa.
Con una raccolta netta di oltre 11,9 miliardi in questi primi nove mesi dell’anno, registriamo la migliore performance di sempre. A quest’ultimo risultato ha contribuito l’importante componente del risparmio gestito, grazie all’attività dei nostri professionisti capaci di orientare i risparmiatori verso prodotti e servizi a elevato contenuto strategico, proponendo una gestione equilibrata, differenziata e personalizzata dei loro patrimoni.
La nostra solidità patrimoniale, inoltre, si conferma ampiamente al di sopra dei requisiti normativi richiesti. Gli straordinari risultati dimostrano come il nostro sia un modello di servizio sostenibile capace di generare valore continuo nel tempo, grazie alla competenza e alla forza delle nostre reti, in Italia e all’estero”.