Mercati – Eurolistini in ordine sparso, finale Ftse Mib -0,3%

Chiusura contrastata per le borse europee mentre gli indici statunitensi proseguono la corsa sui massimi. Il Ftse Mib di Milano termina in flessione dello 0,3% a 27.711 punti, debole come l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%). Invariati il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra, poco mosso il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Oltreoceano, avanzano ancora Dow Jones (+0,2%), S&P500 (+0,1%) e Nasdaq (+0,2%).

L’andamento positivo dei risultati societari e le notizie degli ultimi giorni hanno spinto l’azionario verso nuovi record, nonostante i persistenti dubbi legati all’elevata inflazione e al suo possibile impatto sulla ripresa.

Tra i fattori positivi si segnalano i non farm payrolls statunitensi, l’approvazione del maxi piano per le infrastrutture di Biden e i risultati incoraggianti dei test di Pfizer.

Dall’altro lato, le pressioni inflazionistiche potrebbero indurre le banche centrali ad alzare anticipatamente i tassi di interesse, dopo che la Fed ha già annunciato l’avvio del tapering e altre banche centrali – come quella canadese – hanno aperto ad un aumento del costo del denaro.

Per questo i mercati osserveranno con particolare attenzione i dati americani di mercoledì sui prezzi al consumo di ottobre, in attesa anche di nuove indicazioni dagli esponenti del Fomc.

In Cina si segnala l’avvio del meeting del Partito comunista, nel quale il presidente Xi Jinping dovrebbe ottenere un inedito terzo mandato, oltre al report di ottobre sulla bilancia commerciale, che ha evidenziato un boom delle esportazioni (+27,1%).

Sul Forex, in una giornata priva di appuntamenti macroeconomici significativi, l’euro/dollaro risale leggermente a 1,159 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si riduce a 113,2.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,1%) a 83,6 dollari e il Wti (+1,1%) a 82,1 dollari al barile. Intanto gli operatori valutano le probabilità di un rilascio delle riserve strategiche da parte degli Stati Uniti, dopo che l’OPEC+ ha resistito ad un appello del presidente americano Joe Biden per aumentare più rapidamente le forniture.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 114 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,89%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto Buzzi Unicem (+3,4%) in scia al piano infrastrutturale negli Usa, Tenaris (+2,7%) e Banca Generali (+1,4%), mentre arretrano Nexi (-2,95%), Telecom Italia (-2,2%) e Banco Bpm (-2,2%).