Brembo ha chiuso il terzo trimestre 2021 con ricavi pari a 681 milioni, superiori ai 636 milioni stimati dal consensus e in crescita dell’11,9% (+10,8% a cambi costanti) rispetto al terzo trimestre 2020 e del 5,2% rispetto al terzo trimestre 2019.
A parità di cambi e di perimetro (quest’ultimo a seguito dell’acquisizione della società danese SBS Friction, con effetto dal 1° gennaio 2021) l’incremento sarebbe del 10,1%.
In calo i margini operativi, a causa dei forti e generalizzati incrementi dei costi di produzione, in particolare per quanto riguarda metalli ferrosi, energia e logistica. Inoltre, la carenza globale di microchip che sta influenzando il settore automotive, pur non avendo un impatto diretto per Brembo, ha creato notevole volatilità negli ordini da clienti, non consentendo una gestione ottimale della capacità produttiva.
L’Ebitda è diminuito del 10% a 111 milioni (118 milioni il consensus), con un’incidenza sul fatturato al 16,4% (-400 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -18,8% a 58 milioni (65 milioni il consensus), con un ros all’8,6% (-320 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un calo dell’utile netto del 19,3% a 42 milioni (47 milioni il consensus). Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 483 milioni (492 milioni il consensus) dai 497 milioni al 30 giugno 2021.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Brembo prevede per l’esercizio 2021 ricavi in crescita tra il 20% e il 25% rispetto all’anno precedente e un Ebitda margin compreso tra il 18% e il 19%.