Mercati – Sale l’Europa mentre stenta Wall Street dopo dati inflazione, Milano chiude a +0,4%

Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,4% a 27.561 punti. Positivi anche il Ftse 100 di Londra (+0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%) e il Dax di Francoforte (+0,2%), flat il Cac 40 di Parigi.

Oltreoceano, hanno ridotto le perdite Dow Jones (-0,1%), S&P500 (-0,25%) e Nasdaq (-0,6%) dopo un avvio pesante in seguito ai dati americani sui prezzi al consumo di ottobre, che hanno evidenziato un incremento tendenziale del 6,2%, massimo dal 1990, rispetto al +5,9% atteso dagli analisti e al +5,4% di settembre.

L’indice core ha segnato un +4,6% (+4,3% il consensus). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,9%, il maggior valore da quattro mesi, superando il +0,6% del consensus e il +0,4% di settembre.

Numeri che alimentano i timori legati alle persistenti pressioni inflazionistiche e ad un possibile ritiro anticipato degli stimoli monetari da parte della Fed, con l’ipotesi di un rialzo dei tassi già a metà 2022, dopo la fine del tapering del programma di acquisti di asset.

Tuttavia, ieri il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha ribadito che l’elevata inflazione non persisterà oltre il prossimo anno e che la banca centrale non permetterà il ripetersi di uno scenario dei prezzi come quello degli anni ’70.

Anche i dati cinesi hanno evidenziato un’ulteriore accelerazione dell’inflazione, ma l’attenzione resta prevalentemente sulla crisi del settore immobiliare, con il colosso Evergrande chiamato a pagare cedole su bond in dollari scadute 30 giorni fa per 148 milioni di dollari.

In Italia, la produzione industriale a settembre è cresciuta dello 0,1% mensile e del 4,4% annuo. Inoltre, l’Istat ha diffuso inoltre la nota mensile sull’andamento dell’economia di ottobre, nella quale dichiara che la variazione acquisita per il Pil 2021 è pari al +6,1%.

Sul Forex il dollaro si rafforza in scia ai dati sull’inflazione. L’euro/dollaro scivola a 1,152 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 113,8.

Tra le materie prime arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,3%) a 83,7 dollari e il Wti (-2,1%) a 82,4 dollari, dopo l’aumento delle scorte statunitensi emerso dai dati dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, si appiattisce la curva dei rendimenti dei Treasury, mentre lo spread Btp-Bund si amplia a 118 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo allo 0,93%. In mattinata il Tesoro ha collocato Bot annuali per 5 miliardi, con rendimenti in calo a -0,533%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Stellantis (+2,5%), Cnh (+1,9%) e Telecom Italia (+1,7%). In coda al Ftse Mib Stm (-2,0%), Banca Generali (-2,15%) e Tenaris (-3,3%).

In calendario oggi i Cda per l’approvazione dei risultati di Generali (+0,2%) e Poste Italiane (+0,6%), mentre hanno già pubblicato i conti Terna (+1,5%), Banca Mediolanum (+1,1%), Hera (-0,85%) e Interpump (-0,9%).