Azimut – Utile netto record a 322,4 mln (+40,1%) nei 9M 2021

Azimut ha archiviato i primi nove mesi del 2021 con ricavi per 866,3 milioni (+18,9% a/a) e un utile netto di 322,4 milioni (+40,1%), un livello record nella storia del gruppo.

“Nel terzo trimestre 2021 abbiamo proseguito nel percorso di crescita raggiungendo un utile record di 322 milioni nei primi nove mesi del 2021, di fatto già raggiungendo la parte bassa della forchetta di utile netto prevista per l’intero 2021 (350-500 milioni). Questi risultati di eccellenza dimostrano la solidità ed efficienza del nostro modello di business che è da sempre fortemente incentrato sui clienti, i quali da inizio anno beneficiano di una performance media ponderata netta vicina al +7% (+17% dall’inizio del 2019)”.

È con queste parole che Gabriele Blei, Ceo di Azimut, ha commentato i risultati dei primi nove mesi del 2021.

“Proseguiamo anche nell’innovazione di prodotto in particolare modo nel segmento dei private markets, le cui masse totali a livello di gruppo raggiungono ad oggi i € 4 miliardi. Lo straordinario lavoro della nostra rete di consulenti finanziari ci consentirà entro fine anno di consolidare l’attività di raccolta nei prodotti di economia reale, portando il peso della stessa sul totale delle masse gestite oltre l’8%”, ha aggiunto il manager.

Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, ha commentato: “Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati conseguiti in questi 9 mesi. Siamo in presenza di risultati impensabili solo all’inizio dell’anno. È molto importante quanto fatto: sui mercati internazionali abbiamo raggiunto circa il 40% delle masse, sull’economia reale siamo proiettati per fine anno all’8% delle masse gestite totali. Abbiamo deciso di ascoltare le richieste di molti azionisti sulla definizione di una politica di dividendo che si sostanzia in un impegno per i prossimi anni a pagare tra il 50% e il 70% dell’utile netto ricorrente”.

Il totale ricavi si è attestato a 866,3 milioni (+18,9% a/a), grazie al contributo di quasi tutte le componenti. Nel solo terzo trimestre la voce è ammontata a 299,9 milioni (+18,8%).

Le commissioni ricorrenti sono cresciute a 705,8 milioni (+23,3%), i ricavi assicurativi a 90,5 milioni (+21,9%) e gli altri ricavi a 29,9 milioni (+51,8%), mentre le commissioni variabili sono scese a 40,1 milioni (-35,6%).

Dopo costi di acquisizione saliti a 305,9 milioni (+17,6%), il margine lordo si è fissato a 560,5 milioni (+19,6%).

In aumento i costi operativi a 207,6 milioni (+17,3%), soprattutto per via delle nuove iniziative di sviluppo, con la componente relativa al personale a 106,1 milioni (+29,5%), mentre quella riferita agli altri costi è cresciuta a 101,5 milioni (+6,8%).

Sulla base di tali dinamiche il reddito operativo è cresciuto a 352,8 milioni (+21,1%). Nel solo terzo trimestre la voce si è attestata a 120,5 milioni (+11,4%).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 322,4 milioni (+40,1%). Nel solo terzo trimestre la voce si è attestata a 96,4 milioni (+10,6%).

Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2021 la posizione finanziaria netta risulta positiva per 121 milioni (positiva per 30,5 milioni al 31 dicembre 2020). Nei primi nove mesi sono stati pagati dividendi ordinari per circa 136 milioni cash e sono stati fatti investimenti per lo sviluppo per circa 96 milioni. La voce include anche versamenti per circa 50 milioni per acconti d’imposta, bollo virtuale e riserve matematiche.