Mercati – Eurolistini poco mossi, Piazza Affari oscilla intorno alla parità

Prosegue incerta la giornata dei principali indici europei, in un mercato che continua a valutare i rischi legati alle pressioni inflazionistiche e le prossime mosse delle banche centrali.

Il Ftse Mib è in frazionale rialzo (+0,1%) in area 27.600 punti, in linea con il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Debole l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), positivo il Ftse 100 di Londra (+0,5%).

A Wall Street, avvio contrastato per Dow Jones (-0,2%), S&P500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,9%), all’indomani del report sui prezzi al consumo di ottobre che ha evidenziato un’accelerazione al ritmo più rapido da oltre trent’anni, alimentando i dubbi sulla natura transitoria dell’inflazione.

Si fa largo l’ipotesi che la Fed possa alzare i tassi di interesse subito dopo la conclusione del programma di acquisti mensili di bond, mentre Robert Holzmann, membro del consiglio direttivo della Bce, ha affermato che dal prossimo settembre potrebbe terminare il programma APP da 20 miliardi di euro al mese.

Intanto l’Eurotower, nel bollettino economico, indica che il rialzo dell’inflazione durerà più a lungo del previsto ma si attenuerà nel 2022. Al momento i rischi per le prospettive economiche rimangono sostanzialmente bilanciati, ma l’istituto è pronto a adeguare tutti gli strumenti a disposizione. Nessun segnale di normalizzazione, invece, nei problemi alle forniture.

In mattinata sono state pubblicate anche le proiezioni economiche aggiornate della Commissione UE, che ha alzato le stime sul Pil 2021 dell’Italia dal 5% al 6,2%, mentre nel 2022 e nel 2023 è prevista una crescita rispettivamente del 4,3% (rivista da +4,2%) e del 2,3%. Per l’eurozona, le nuove proiezioni prevedono un +5% nel 2021, +4,3% nel 2022 e +2,4% nel 2023, mentre l’inflazione è attesa al 2,4% nel 2021, 2,2% nel 2022 e 1,4% nel 2023.

In Cina, si attenuano le preoccupazioni per il real estate, in scia al mancato default di Evergrande, che ha pagato in extremis gli interessi su due bond in dollari in scadenza ieri, e ai segnali di miglioramento delle condizioni di accesso al credito per i costruttori immobiliari.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,147 mentre il cambio tra biglietto verde e yen oscilla intorno a quota 114, con la valuta americana in prossimità dei massimi da un anno.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,8%) a 83,3 dollari e il Wti (+0,8%) a 82,0 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 118 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,95%, nel giorno dell’asta del Tesoro di BTp triennali e settennali fino a 5,75 miliardi. Da segnalare la chiusura del mercato dei bond statunitense per la festività del Veterans Day.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap arretrano soprattutto Interpump (-7,1%) e Prysmian (-2,2%) dopo i conti, oltre a Hera (-2%) e Poste Italiane (-1,7%), anche quest’ultima dopo i risultati. Positive Nexi (+5%) dopo la trimestrale, Cnh (+3,5%) dopo la pubblicazione del prospetto informativo per l’Ipo di Iveco e Moncler (+2,2%).

Anche Generali (+0,4%), Azimut (+1,1%), e A2A (-1,3%) hanno diffuso i risultati, in attesa di Atlantia (flat), Diasorin (+0,2%) e Pirelli (-0,1%).